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Reggina, doppio binario per il futuro. Saladini tratta la vendita: e se alla fine restasse al timone?

Tramontata l’idea di una trattativa lampo visto che si attenderà il parere della Covisoc sull’iscrizione al campionato

Felice Saladini

Da oltre sette giorni si parla di Reggina destinata a cambiare proprietà. Una possibilità confermata anche da un comunicato ufficiale, benché non siano probabilmente ancora mai emersi i nomi dei reali potenziali acquirenti. A distanza di qualche giorno, però, pare già tramontata l’idea di una trattativa lampo o comunque candidata a concretizzarsi in tempi brevi. I colpi di scena e le repentine variazioni di prospettive sono sempre dietro l’angolo, ma lo è anche l’inizio della prossima stagione. Il dubbio legittimo è: qualora non si verificasse a breve la vendita della società, la Reggina avrebbe un piano B? Probabilmente sì e la denominazione non è del tutto casuale, considerato che la partecipazione al prossimo campionato cadetto è lo step fondamentale per qualsiasi discorso.
Si tratta di un fronte su cui c’è ottimismo. La Reggina attende l’esito delle valutazioni Covisoc e ritiene di aver provveduto a svolgere tutti gli adempimenti necessari all’iscrizione. Sono circa 7 i milioni di euro versati per “chiudere” la stagione passata entro il termine del 20 giugno. Manca il pagamento degli ormai famosi 800.000 euro residui dopo lo stralcio sui 15 milioni di debiti con l’Erario, ma la scadenza fissata dalla sentenza di omologa del piano di ristrutturazione è quella del 12 luglio. In uno dei punti pubblicati nel comunicato ufficiale Figc 169/A di aprile (il C) si legge che le società devono osservare gli adempimenti «per quanto non diversamente prescritto» da provvedimenti come l’omologa.
Con l’eventuale e forse probabile iscrizione al campionato, la priorità tornerebbe la questione societaria. I dati di fatto dicono che, al momento, quello che sembrava un accordo trovato per la cessione del club non è mai stato formalizzato. E oggi forse le parti sono più distanti di quanto non fossero all’inizio della passata settimana.

L’idea che comincia a farsi strada è che l’attuale proprietà, pur avendo dato disponibilità a vendere, non accetterà a tutti i costi ogni condizione che gli verrà proposta. Lo si evince dai rumors sull’evoluzione della trattativa. Saladini, tra l'altro, nell'ultimo comunicato aveva anche fatto riferimento ad una cessione del club con lo scopo anche di far crescere ulteriormente la Reggina. E allora cosa accadrebbe se nessun discorso dovesse concretizzarsi entro pochi giorni? Dal punto di vista aziendale, soprattutto dopo la ristrutturazione del debito, quella amaranto è tutt’altro che una società alla deriva o in difficoltà economiche. Un dato che rischia di sfuggire, sommerso dalla confusione che è stata spesso fatta nel descrivere i fatti che hanno coinvolto gli amaranto negli ultimi mesi. Questo presuppone il fatto che un’eventuale mancata cessione non corrisponderebbe ad un club lasciato al proprio destino dopo averne completato il risanamento. Non è, perciò, da escludere che Felice Saladini possa pensare di dare continuità alla sua esperienza da proprietario della Reggina. Soprattutto, ovviamente, se non si individuassero le condizioni per vendere.

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