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Reggina, la partita iscrizione resta aperta

Strada in salita dopo l’istruttoria Covisoc ma vi sono interpretazioni formali e giurisprudenziali a favore del club

La “partita iscrizione” per la Reggina è ancora aperta, benché si sia adesso in una condizione di svantaggio e con la strada decisamente in salita. Il primo equivoco da chiarire è che, formalmente, il club amaranto non è stato ancora escluso dalla Serie B. L’esito dell’istruttoria Covisoc non rappresenta un provvedimento e non lo sarà neanche il nuovo parere motivato che arriverà il 6 luglio dopo la presentazione del ricorso amaranto. La decisione sarà assunta, come specifica il Manuale delle Licenze Nazionali, dal Consiglio Federale il 7.

Un solo punto

La Reggina non è in regola per un solo motivo: non ha pagato circa 800.000 euro, residuo delle pendenze erariali dopo lo stralcio del 95% avuto con il piano di ristrutturazione del debito. Non ci sono altre ragioni. Solo il mancato rispetto del termine perentorio del 20 giugno come disposto dalle regole del calcio, benché la sentenza di omologa avesse indicato come scadenza il 12 luglio. Un provvedimento che, secondo la Covisoc e quanto si legge nella Pec inviata alla società amaranto e divenuta di dominio pubblico, sarebbe una sentenza che «non risulta ancora definitiva essendo pendenti i termini per proporre reclamo». Una notazione, quest’ultima, che non ha convinto più di qualche esperto di giurisprudenza.

Pagamento già onorato?

Il piano di ristrutturazione del debito, tra l’altro, è stato concesso grazie alla presentazione di garanzie economiche per cinque milioni di euro. Questo particolare giocherebbe a favore degli amaranto, poiché potrebbe rendere il famoso pagamento da 800.000 euro, di fatto, già onorato. Questa evidenza farà verosimilmente parte del ricorso che la Reggina presenterà alla Covisoc entro le ore 19 del 5 luglio. Non sarà possibile integrare adempimenti, pertanto pagare subito quella pendenza non porterebbe alcun tipo di beneficio ai fini dell’iscrizione.

L’interpretazione delle norme

Attenzione, in particolare, all’articolo 85 (lettera E) delle Noif, revisionato proprio ad aprile. La norma in questione richiede alle squadre che hanno fatto ricorso al Codice della Crisi dell'Impresa e dell'Insolvenza a onorare tutti gli adempimenti periodici, con una eccezione per un particolare tipo di debiti. Proprio quelli per i quali «in esito alla omologazione della competente Autorità Giudiziaria o con equivalente provvedimento divenuto definitivo, siano stabiliti esplicitamente effetti di esdebitazione». Quella “o” è una congiunzione che, di fatto, dal punto di vista della Reggina potrebbe legittimare l’aver potuto seguire le scadenze disposte dall’omologa del Tribunale. Questa norma si abbina all’altro comunicato di cui spesso si è parlato, ossia il 169/A. Quello che, per l'iscrizione al campionato delle squadre che hanno utilizzato il CCII, chiede di osservare tutti gli adempimenti «per quanto non diversamente prescritto» da provvedimenti come l’omologa.

Più strade

La notazione generica della Covisoc è che la Reggina non sia in regola con debiti tributari e previdenziali al 31 dicembre 2022. Nel manuale delle Licenze Nazionali è specificato che questa tipologia di pendenze può essere saldata “anche attraverso le disposizioni legislative in vigore”. E la Reggina ha scelto la strada del “Salva Imprese” che è una legge statale, come è il “Salva Calcio”. Molti club, beneficiando di quest’ultimo, continueranno a pagare a rate questa scadenze nei prossimi anni e finiranno dopo il 12 luglio 2023, senza avere alcun tipo di problema. Su questo tema il comunicato del Comune e della Città Metropolitana parla di «due pesi e due misure diversi». Altro particolare è che per iscriversi ai campionati le squadre devono essere in regola con transazioni e rateazioni con gli enti impositori fino al 31 maggio. Quella della Reggina è una scadenza “nata” il 12 giugno con la sentenza del Tribunale.

Ricorsi e cambio di proprietà

Nonostante, a questo punto, non sia più certa l'iscrizione al campionato, la Reggina pagherà comunque gli 800.000 euro entro il 12 luglio. Sarà questa la base fondamentale per portare avanti le proprie ragioni in ogni grado di giudizio possibile. Parallelamente si lavora alla cessione della società che potrebbe essere presto formalizzata sulla base di un accordo subordinato alla partecipazione alla prossima Serie B. «I colloqui - si è letto nel comunicato del club - con i potenziali investitori stanno proseguendo nella dovuta riservatezza al fine di garantire sana e prospettica continuità aziendale». Un messaggio diffuso con l’ennesimo comunicato forse poco empatico nei confronti di una tifoseria che sta vivendo un momento delicato e che oggi preferirebbe risposte più dettagliate. Un popolo intero che, dopo aver assicurato sostegno quasi incondizionato, vorrebbe maggiori spiegazioni sul perché si è arrivati in questa situazione.

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