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La lunga estate della Reggina trasformata in battaglia legale. L'iter del nuovo ricorso

Tutte le attenzioni sono rivolte inevitabilmente al “caso iscrizione”. Oltre dieci giorni al Collegio di Garanzia del Coni ma la società dovrà farsi trovare pronta per gli appelli alla giustizia ordinaria

Foto di Attilio Morabito

La possibilità che l’estate della Reggina potesse trasformarsi in una lunga battaglia legale per assicurarsi l’iscrizione alla serie B adesso è realtà. Lo ha confermato, dopo la non ammissione, il comunicato con cui il club amaranto ha annunciato che porterà avanti le sue ragioni “nelle successive fasi di giudizio”. Il plurale presuppone che la società di via delle Industrie, qualora servisse, sia già pronta ad arrivare fino alla giustizia ordinaria. Ed è l’unica informazione deducibile dalla solita comunicazione ridotta al minimo che ha contraddistinto tutta la fase temporale che ha condotto la Reggina verso una situazione potenzialmente drammatica.

Una scelta che non ha contribuito a disperdere le perplessità che, soprattutto a livello nazionale, contraddistinguono le visioni generali sulla condizioni del club amaranto. Un’apparenza che si mischia alla sostanza: oggi la Reggina è fuori dal campionato di serie B e non sarà facile cambiare le cose attraverso i ricorsi. Non è, però, impossibile riuscirci e adesso si aprono altri scenari. Da una parte ci sono i legali che lavorano per provare a far valere le ragioni del club. Dall’altra c’è, invece, un futuro sportivo che al momento è solo un’ipotesi, ma che nella più rosea delle prospettive diventerebbe una realtà.

Impossibile, ovviamente, fare calciomercato, ma sarebbe poco plausibile che nulla si muova per quel che riguarda la preparazione precampionato. Il club ha diversi calciatori sotto contratto che oggi, al di là della situazione, sarebbero chiamati a rispondere ad un’eventuale convocazione per il ritiro. Nei giorni scorsi i giocatori erano stati preallertati affinché, attorno a metà luglio, fossero pronti a presentarsi ad un raduno A fronte di questa indicazione sommaria non ci sarebbero stati aggiornamenti dettagliati o comunque delle novità. La vaghezza sulla questione e una macchina organizzativa che oggi sembra ancora da avviare non sono certo aspetti tranquillizzanti.

Da un club che, con convinzione, vuole andare a riottenere il suo posto in Serie B ci si aspetterebbe maggiore determinazione sulla questione. Anche perché, qualora le cose andassero bene, si rischierebbe di ripartire con un grave ritardo da sommare a quello inevitabile per la situazione che si è venuta a creare. E in questa fase è anche interesse dei calciatori iniziare a lavorare in vista della nuova stagione, indipendentemente da quello che sarà il futuro della Reggina.

L'iter legale

Al momento, per usare un eufemismo, le cose danno l’idea di andare a rilento. L’inizio della prossima settimana aiuterà a capire se qualcosa cambierà. Di certo comincerà l’ennesima fase di attesa che coinvolgerà i tifosi della Reggina con gli oltre dieci giorni che mancheranno alla discussione del caso amaranto al Collegio di Garanzia dello Sport. Poi se sarà necessario si passerà alla giustizia ordinaria: il Tar (2 agosto) ed il Consiglio di Stato (29).

 

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