Oggi è il giorno dell’iscrizione in Serie D per la nuova Reggina. Alle ore 12 scadono i termini per presentare tutta la documentazione finalizzata a ridare alla città una squadra di calcio dopo le vicissitudini che hanno portato la Reggina 1914 ad essere esclusa dal campionato di B. Alla richiesta di ammissione dovrà seguire l’ok della Figc.
Potrebbe essere il punto definitivo per un’estate in cui si è parlato poco o nulla di calcio. Tocca a “La Fenice Amaranto” condurre le operazioni in quella che, alla fine, sarà stata una vera e propria corsa contro il tempo. La società presenterà anche un assegno circolare da 400.000 euro per l’iscrizione in soprannumero e rispetterà tutti gli altri adempimenti economici previsti per l’iscrizione (impegno ulteriore di circa 500.000 euro).
C’è attesa anche per sapere quale nome si sceglierà e soprattutto se ci saranno i presupposti per utilizzarne uno che sia diverso da quello usato al momento della costituzione della società e che poco piace ai tifosi. Per almeno un anno diventerà la denominazione provvisoria, in previsione di potersi attivare per riavere ufficialmente quello che ha contraddistinto l’ultracentenaria storia amaranto.
Ieri c’è stato un incontro tra la nuova società, una delegazione di tifosi della Curva Sud ed il sindaco Paolo Brunetti.
«Abbiamo manifestato - si è letto in un comunicato a firma del presidente Virgilio Minniti - la nostra amarezza per gli attacchi subiti nelle ultime ore da parte sia di alcuna stampa che di alcune parti della città; attacchi che non crediamo onestamente di meritare, vista la serietà del nostro impegno».
Non è un mistero che Reggio Calabria si sia espressa in larga parte in maniera contraria rispetto alla decisione del sindaco facente funzioni Paolo Brunetti di scegliere “La Fenice Amaranto” e non la società formata da Stefano Bandecchi e gli imprenditori reggini.
Pressanti le richieste al primo cittadino di tornare sui suoi passi, tant’è che le stesse parole di un comunicato di Minniti davano il via libera per un eventuale passo indietro se lo si fosse ritenuto opportuno. Soluzione per la quale però, anche se ci fossero state le intenzioni, sarebbero probabilmente mancati i tempi necessari alla vigilia dell’atto finale.
Da parte della tifoseria nell’incontro è emersa ancora una volta la richiesta di trasparenza e chiarezza sulle idee, oltre che di rassicurazioni sulla sostenibilità economica di un progetto a lungo termine che possa essere ambizioso.
Anche perché i timori di Reggio Calabria stanno tutti lì: la nuova proprietà, che esprime un fatturato inferiore a quella che era l’altra manifestazione d’interesse, potrà dare subito e senza lunghe attese la possibilità di tornare in C e poi magari in B?
«La società - ha chiarito Brunetti sull’incontro - ha avuto l'occasione di illustrare i suoi piani sul progetto finanziario e sportivo».
Il sindaco ha manifestato comprensione verso la posizione assai dubbiosa dei tifosi: «Sono amareggiati, disorientati e diffidenti, ne hanno ingoiati tanti di bocconi amari in questi anni ed ancor più negli ultimi due mesi. Meritano tutto il rispetto di questo mondo».
«La società - ha aggiunto il sindaco - deve garantire piena trasparenza, stabilità finanziaria, ambizione sportiva e naturalmente deve dimostrare di sapersi garantire sul campo, giorno dopo giorno, la fiducia di un popolo che è stato ripetutamente illuso».
«Riteniamo - ha spiegato nel suo comunicato Minniti - che la genuinità delle nostre intenzioni e la concretezza del nostro progetto siano emerse chiaramente durante l’incontro».
Ok il “Granillo”. In serata la prima fumata bianca: «Abbiamo ricevuto dal sindaco f.f. Brunetti, che ringraziamo, la lettera di accreditamento della Citta di Reggio Calabria indirizzata alla Figc e il nulla-osta per la disponibilità dello stadio “Oreste Granillo” come da nostra richiesta. Stiamo lavorando per completare il fascicolo e anticiparlo telematicamente alla Figc già questa sera, per poi provvedere domani mattina, entro il termine stabilito, al deposito cartaceo e alla consegna degli assegni».
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