Associazione per delinquere e truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, aggravate dalla finalità di agevolare le consorterie mafiose: queste le accuse alcuni esponenti delle cosche di ndrangheta "Gallico" di Palmi, "Alvaro" di Sinopoli, "Lo Giudice" di Reggio e "Laganà-Caia" di Seminara.
In seguito all'operazione della Dda e dei carabinieri del comando provinciale di Reggio sono finiti in carcere Teresa Gallico, Carmelo Gallico, Demetrio Giuseppe Gangemi e Domenico Laganà. Ai domiciliari Domenico Cambareri, Maria Curatola ed Elvira Pierina Curato. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Caterina Cicciù.
Secondo gli inquirenti, avrebbero beneficiato di contributi economici da parte dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura della Regione Calabria, per un ammontare di alcune centinaia di migliaia di euro, attestando falsamente lo svolgimento di attività imprenditoriali e il possesso dei requisiti soggettivi previsti dalla normativa vigente.
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