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Placanica, la tragedia al Castello. Muore un operaio di 42 anni

Si è consumato in un attimo il destino di Giuseppe Laganà, 42 anni, reggino: una trave precipitata l’ha colpito alla testa

Un operaio di 42 anni, di Reggio Calabria, dipendente di un’impresa impegnata a Placanica in lavori di ristrutturazione esterna del Castello, è morto ieri in un incidente sul lavoro. A perdere la vita è stato l’operaio Giuseppe Laganà, 42 anni, di Reggio Calabria, impegnato nei lavori di “Riqualificazione esterna e messa in sicurezza del castello medievale”. L’uomo è stato colpito da una trave che, per motivi in corso di accertamento da parte dei carabinieri, si è staccata mentre con una carrucola veniva sollevata a circa 14 metri di altezza. Lo sfortunato Laganà è stato colpito alla testa: nonostante indossasse il casco, per lui non c’è stato nulla da fare: è morto praticamente sul colpo.

L’uomo, secondo quanto si è appreso, è stato colpito da una trave che si è staccata all’improvviso. Sul posto sono subito intervenuti i soccorsi, ma l’uomo era già morto. I carabinieri della Stazione di Placanica hanno avviato le indagini per stabilire le cause dell’incidente ed hanno posto sotto sequestro il cantiere.

«Quanto accaduto - è il commento del sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà - ci lascia attoniti e sgomenti. Esprimo a nome mio e dell’intera Amministrazione comunale e metropolitana sentimenti di profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia della vittima a cui va l’abbraccio di tutta la comunità reggina. Si tratta purtroppo dell’ennesimo, tragico, episodio che si consuma su un luogo di lavoro, evidenziando ancora una volta quanto il problema della sicurezza nei contesti lavorativi sia ormai diventata una vera e propria emergenza sociale da porre al centro dell’agenda politica. Per questo occorre fare molto di più sul terreno delle misure in materia di sicurezza sul lavoro, attraverso un rinnovato e più incisivo impegno da parte della classe politica di concerto con le parti sociali, per fare in modo che eventi come quello di oggi non si ripetano più».

 

 

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