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Reggio, così sarà “ricucito” l’affaccio sullo Stretto. LE FOTO DEL WATERFRONT

Le opere ultimate allungheranno la passeggiata di 700 metri tra percorsi pedonali e ciclabili e spazi per attività ludiche, culturali e sociali

“Rhegium Waterfront” si chiama, ed è il mega-intervento su un’area di 50mila metri quadrati «avente forte vocazione turistica e di aggregazione sociale». Fil rouge dell’opera, che sarà inaugurata domenica 21 marzo a conclusione di un “percorso di accompagnamento” voluto dall’amministrazione comunale, è il recupero del rapporto della città con il mare. Che, in questo caso specifico, si concretizza nel collegamento tra il lungomare Falcomatà e l’area portuale, «offrendo – precisano da Palazzo San Giorgio – nuove modalità di fruizione di aree precedentemente segnate da forte degrado». La riscoperta urbana s’innesta in un mosaico più ampio, che ha altri tasselli tra Gallico e Catona a un’estremità e tra il Parco Lineare Sud e Pellaro dall’altra. E al centro il “ripescato” Museo del mare immaginato da Zaha Hadid che, dopo anni di polemiche, potrebbe davvero vedere la luce grazie ai Cis o ancora più probabilmente al Recovery Plan. Il segmento oggetto dell’inaugurazione del 21 si sostanzia nella realizzazione di due piazze a quote differenti in cui convergono i percorsi pedonali e ciclabili, generando nuove spazialità urbane da utilizzare per attività ludiche, culturali, sociali. Il “chilometro più bello d’Italia”, insomma, si allunga fino al porto e attraverso la pineta Zerbi. Il punto di congiunzione tra le due piazze genera una scalinata monumentale pensata come un giardino urbano articolato su più livelli, che connette i due spazi proseguendo la passeggiata in modo organico.

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