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Reggio ha (finalmente) il suo waterfront e guarda al futuro

Lo sguardo proiettato al Mediterraneo. L’ultimo avamposto di una terra martoriata che però conserva ancora un fascino incommensurabile. Reggio Calabria, dopo anni di lavori e di cantieri, ha il suo nuovo Waterfront. Un’opera ancora non del tutto definitiva, anzi. Ma è un’opera che abbellisce una parte storica di città, quella del lido comunale un tempo meta gettonatissima. La città prova allora a compiere un passo in avanti, ad essere protagonista di un percorso di rigenerazione urbana, ad un percorso di conurbazione organica che guarda ad un unico grande lungomare da Gallico a Bocale.

“Oggi è un giorno importante - ha affermato il sindaco Falcomatà - perché finalmente la città si riappropria dei suoi spazi. E lo fa in questo periodo storico caratterizzato dalla pandemia, momento in cui le persone hanno bisogno di ritornare a vivere le loro abitudini in una città confortevole ed a misura d’uomo. E’ un giorno significativo perché le opere pubbliche non sono né di destra, né di sinistra e la presenza delle istituzioni qui oggi lo testimonia”.

All’evento, che si è aperto con l’inno di Mameli cantato dal gruppo del conservatorio Cilea sulla scalinata che rappresenta il cuore pulsante di questa nuova opera, hanno partecipato, tra gli altri: il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, il sottosegretario al Sud, Dalila Nesci, il deputato di Forza Italia, Francesco Cannizzaro. Presenti, infine, anche numerose autorità istituzionali, politiche, civili, militari ed associative di tutta la Città Metropolitana.

«Un’opera - ha detto Falcomatà - che dà valore a questo momento che è a suo modo storico. Nonostante sia sindaco da 7 anni non ci si abitua mai al raggiungimento di un traguardo, tassello più ampio di una visione di città che si è cominciata a realizzare e immaginare circa 20 anni fa, quando con Italo sindaco, si decise di eliminare la linea ferroviaria che isolava la città dal suo mare. Una città sul mare che si trasforma in città di mare. Non più visto come una minaccia, ma come elemento di contaminazione culturale, in termini di sviluppo, prospettive economiche, sociali, produttive e turistiche».

«Questo lungomare, il luogo identitario di Reggio - ha detto Spirlì - si allunga, si arricchisce di una nuova perla, di un nuovo luogo di incontro e di relazioni. E se prima era il più bel chilometro d’Italia, ora la sua bellezza è raddoppiata. Finalmente il lungomare prende vita e assume quella importanza che avrebbe dovuto avere fin dal primo momento. Ma oggi sono veramente contento e orgoglioso. Mi auguro che i visitatori e i turisti stranieri possano godere di questa bellezza in più offerta dalla Calabria».

«C'è un Sud diverso da quello che viene raccontato - ha commentato De Caro -. Dobbiamo lavorare un pò di più, perché oltre alla necessità di reperire risorse, alle autorizzazioni, le gare, l’esecuzione delle opere, dobbiamo anche combattere contro la criminalità. Succede qua e anche nella mia città. Con buoni amministratori riusciamo a tenere la schiena dritta e dimostrare che riusciamo a fare operazioni importanti e le Autorità centrali sono costrette a fidarsi di noi». «

Siamo qui perché siamo amici della Calabria, amici di Reggio, amici del Sindaco Falcomatà - ha affermato Michele Emiliano - È una giornata di festa, e che si fa? Si invitano i vicini».

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