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Disastro incendi, viaggio nell'apocalisse dell'Aspromonte. La disperazione dei famigliari delle vittime e degli agricoltori FOTO | VIDEO

Canadair e vigili del fuoco ancora in azione per cercare di salvare quanto più verde possibile, ma la zona di San Lorenzo sembra ormai un deserto di cenere

Dal verde dei monti al grigio della cenere. Ha le sembianze e gli odori dell'apocalisse San Lorenzo. Gazzetta del Sud ha fatto un viaggio nell'inferno sulla terra che oggi è l'Aspromonte. Boschi interamente bruciati, imprenditori disperati perché non è rimasto più nulla delle loro aziende.

L'area Grecanica, con i suoi boschi, con le sue pinete, con i suoi boschi ed ulivi, non c'è più. Sono trascorsi già alcuni giorni dall'incendio che ha devastato la vasta area aspromontana tra Bagaladi, San Lorenzo e Roccaforte del Greco, ma l'aria che si respira in quella zona è ancora infernale. Il fuoco ha distrutto tutto e la cenere si è impadronita di questi luoghi ameni. Un incendio di vaste proporzioni partito da Bagaladi e che poi si è sviluppato lungo la montagna. Fiamme incontrollate, fuoco che imperversa senza che nessuno possa provare a fermarlo con la macchina dei soccorsi che è arrivata in ritardo. Ed a farne le spese sono stati piccoli agricoltori, aziende agricole, cittadini che hanno rischiato la loro vita per salvare le loro case ed i loro terreni. Uomini e donne che nella terra sono nati e cresciuti come ad esempio Margherita e Antonino Cilione morti nelle campagne di San Lorenzo. Zio e nipote abbandonati al loro destino. 

Abbiamo fatto il punto ascoltando le voci dei sindaci di Bagaladi (Santo Monorchio), di Roghudi (Pierpaolo Zavettieri che è anche il presidente dell'associazione dei comuni della Grecanica), dell'imprenditore Francesco Saccà, e dei famigliari delle vittime. Una di queste, Patrizia una delle tre figlie di Margherita Cilione: "Io ero una di quelle persone che credeva tantissimo nello Stato e nelle forze dell'ordine, ma dopo quello che è successo hanno ragione tutte quelle persone che dicono che lo Stato non esiste. Le uniche persone che hanno aiutato erano civili e persone di Bagaladi. Il nostro amico dell'onoranza funebre ha dovuto portare a casa con i mezzi propri mamma ed Antonino. Sono ragazzi che hanno tirato su le maniche e hanno portato a casa nostra mamma e Nino. Se non ci fossero stati loro quest'ora saremmo ancora lì. Sono Nicola, Saverio, Mario, Bruno, Carmelo. Grazie a tutti loro"

Di seguito le video interviste realizzate:

 

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