Crisi idrica anche ad Arghillà. Anche nel popoloso quartiere sulla collina di Catona a Reggio Calabria così come in molte altre zone della Città Metropolitana, in questi ultimi giorni l'acqua fatica ad arrivare. Il prezioso bene arriva a singhiozzo all'interno dei casermoni di un luogo peraltro lasciato nel degrado e nell'abbandono. Nonostante il comune di Reggio stia provvedendo periodicamente a ripulire la zona, Arghillà è ancora caratterizzata da cumuli di rifiuti e da un inquinamento ambientale sempre più preoccupante.
A denunciare la situazione è il coordinamento di quartiere di Arghillà con Giuseppe Votano che parla di "zona franca" e di un territorio in cui l'acqua non arriva. "Ai piani alti l'acqua se la sognano ormai da mesi. Tantissima gente sta soffrendo e se non hanno l'autoclave l'acqua non arriva. Il problema è strutturale, perchè il serbatoio non sopporta il fabbisogno di un quartiere che nel frattempo ha avuto una forte espansione demografica e nel quale abitano 6mila persone".
"La situazione è drammatica - prosegue Votano - e non si è mai riusciti a risolvere il problema. Ci hanno detto che saranno stanziati dei soldi per fare un nuovo serbatoio, ma da mesi ormai il problema perdura. Ripeto, il problema è strutturale perchè il serbatoio Alfieri, vicino al carcere, servito dai pozzi di San Cono e di Petto Gallico non riesce alla necessità di un quartiere nato per mille persone. Ora l'aumento di persone, tra abitazioni abusive ed assegnate irregolarmente, fa di Arghillà un vero e proprio comune nell'arco di un km quadrato".
"Ognuno qui può fare quello che vuole"
"Ognuno qui può fare quello che vuole - prosegue ancora Votano - e sui rifiuti è vero che il Comune raccoglie casa per casa, ma tutta la spazzatura che c'è in giro è tutta spazzatura di transumanza che viene portata qui da ogni parte di Reggio. Ci sono furgoni, camion che vengono a scaricare e i rom che svuotano magazzini. Non essendoci videosorveglianza attiva, sono sicuri che possono qui a buttare i rifiuti qui. Montagne di spazzatura che viene sistematicamente bruciata".
Istituzioni assenti
"E' da circa un anno che non si vede più nessuno qui, da quando ci sono state le elezioni. Noi come Comitato di Quartiere cerchiamo di essere un collante tra cittadini ed istituzioni. Ma le istituzioni non devono essere sorde ai nostri richiami, quando chiamiamo non lo facciamo per noi, ma seimila abitanti che, volente o nolente, sono abitanti di Reggio Calabria e devono avere almeno i servizi essenziali. Dagli anziani, ai più deboli".
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