Si riaccendono i riflettori su via Pitagora, dove, come è noto, la sera dello scorso 15 gennaio, a causa delle piogge insistenti, è crollato un muro privato di sostegno che ha comportato lo sgombero immediato di un palazzo di 4 piani gravemente danneggiato, in esecuzione di un’ordinanza a firma del sindaco Idà notificata dal Comando di Polizia locale a 11 nuclei familiari, alla quale si sono aggiunte altre 11 ordinanze dirette ad altrettante famiglie residenti in quattro palazzine adiacenti. Se oggi la questione torna alla ribalta si deve a una delibera dei commissari straordinari Giannelli, Mancuso e Buda, con la quale viene impartito atto di indirizzo ai responsabili delle ripartizioni municipali «affinché adottino, ognuno per la parte di rispettiva competenza, con la massima urgenza e senza indugio, gli atti gestionali ovvero pongano in essere i prescritti adempimenti di legge o previsti dalla normativa vigente, volti a superare le criticità ». Si tratta, in effetti, di una questione di difficile soluzione e basta fare una visita ai luoghi per rendersi conto dell’estrema difficoltà di operare lungo il declivio di una collina densamente abitata e già di per sé morfologicamente instabile, in quanto di natura sabbiosa. Una cosa è certa ed è stata rilevata anche da alcuni tecnici locali: non è un’operazione di demolizione degli stabili pericolanti che possa essere affrontata dal Comune, che si trova in uno stato di predissesto e non dispone dei mezzi finanziari necessari.