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A Reggio non c'è pace per i morti: 50 bare senza sepoltura. Reportage da Condera FOTO | VIDEO

A Reggio Calabria i cimiteri presenti su tutto il territorio cittadino sono ben 23. Ma nonostante tutto, il cimitero per eccellenza è quello di Condera, sito nella parte alta della città. È qui, guardando da una posizione privilegiata sullo Stretto di Messina, che riposano le salme di numerose personalità di straordinaria importanza, molti dei quali hanno dato lustro alla città di Reggio Calabria. Da Biagio Camagna, a Pietro De Nava, da Italo Falcomatà a Domenico Genoese Zerbi. Un luogo sito sulla via Reggio Campi, dunque, di rilevanza storica nel quale riposano le salme di centinaia di migliaia di reggini.

Ma da un po' di tempo a questa parte il cimitero di Condera sembra essere diventato sempre più la terra di nessuno. Ci sono cinquanta (cinquantadue per la precisione) salme ferme, adagiate in quattro "sale mortuarie" del cimitero, che attendono una degna sepoltura. Alcune di queste sono ferme addirittura sui banchi della cappella del cimitero di Condera rendendo la situazione ancora più drammatica. Tra i morti che attendono una degna sepoltura ci sono i tanti reggini che sono deceduti nell'ultimo mese: chi per il Covid, chi per morte naturale dovuta all'età avanzata, chi, come purtroppo è accaduto in molti casi negli ultimi giorni, è morto prematuramente ed improvvisamente.

No, non è il cimitero di Palermo (nel quale nei mesi scorsi le immagini delle bare accatastate hanno fatto il giro del mondo in tv e sul web), ma è il cimitero di Reggio Calabria. Eppure Condera gode di spazi immensi (soprattutto l'ala nuova, quella più moderna dove si costruiscono nuovi loculi e nuove cappelle). Le estumulazioni sono ferme da prima di Natale e se la situazione dovesse ulteriormente aggravarsi le bare dovranno essere inserite anche nelle tende messe a disposizione dal ministero dell'Interno e che sono state posizionate all'interno del cimitero. La situazione rischia di degenerare, salvo che l'amministrazione comunale intervenga di petto per risolvere il problema.

Cittadini amareggiati ed esasperati

"Vedere le condizioni in cui - osserva una cittadina - sono tenuti questi morti in attesa di una degna sepoltura è veramente triste. Vederli parcheggiati qui come fossero delle macchine in un garage rende ancora più triste questa situazione. Rimaniamo in attesa come e quando dare quest'ultimo addio all'amico Lorenzo Cotroneo ed a tutti coloro che non ci sono più. Spero che la città si renda conto presto di questa situazione e faccia qualcosa".

"I nostri cari sono buttati qui così da settimane e questo non è giusto - sottolinea un'altra signora - e dico alla Giunta di intervenire e smuovere qualcosa per farli riposare in pace. I nostri cari sono messi qui nella chiesa, devono essere portati ad Archi, ma ancora non ci sono posti né lì, né a Reggio".

L'appello di don Paolo Ielo: "Situazione insostenibile"

Chi sta vivendo con l'occhio ravvicinato questa situazione è don Paolo Ielo, sacerdote della parrocchia Sant'Elia Profeta e cappellano del cimitero di Condera. "La situazione è abbastanza seria perchè da prima di Natale che non ci sono più le sepolture. La situazione sta diventando insostenibile ed attualmente ci sono 52 bare che devono essere ancora tumulate. Si stanno creando dei punti per poterle mettere anche in sicurezza e la cosa che chiaramente purtroppo sta avvenendo è che per fare delle benedizioni dobbiamo farle nel piazzale davanti perchè la cappella è piena di salme. La città sta vivendo un momento brutto e dobbiamo dare dignità anche a chi è passato ad un'altra vita e dobbiamo avere rispetto per queste salme".

Giuseppe Triolo: "Situazione vergognosa, amministrazione comunale assente"

Tra coloro che hanno denunciato questo stato di cose, anche sulle colonne del nostro giornale, c'è Giuseppe Triolo (titolare dell'omonima ditta di onoranze funebri molto nota in città): "La situazione è vergognosa e si commenta da sola. Non si capisce il motivo per cui si è arrivato a questo stato da parte di un'amministrazione comunale secondo me scellerata. Questo è un settore che al Comune produce un milione di euro circa all'anno e non si capisce perchè i posti non si finiscono ed i cassoni per i rifiuti speciali non sono mai puntuali. Ovviamente dopo il controllo dei carabinieri la situazione non era regolare ed evidentemente i rifiuti non erano smaltiti in modo regolare e alla fine paga sempre il cittadino. Un plauso va fatto a tutti gli operatori cimiteriali che sono dei ragazzi encomiabili, ma l'amministrazione comunale ha trascurato in modo notevole queste situazioni. I soldi come vengono usati? Ogni giorno il Comune nei cimiteri guadagna almeno 2-3 mila euro. Ma di questi soldi non si vedono né per la pulizia, né per i loculi. I loculi ci sono, ci sono 300 posti, ma c'è un contenzioso tra ditta e Comune ed ironia della sorte manca ancora un dirigente per far tumulare le salme nei posti aperti che ci sono. Io credo - prosegue Triolo - che l'assessore Albanese debba venire qui e rimboccarsi le maniche lavorando a tempo pieno mettendo dei cassoni nuovi e ripartire immediatamente con tutte le operazioni. Non mi spiego come mai poi l'Asp abbia potuto autorizzare delle esumazioni senza verificare dove venivano smaltite poi le situazioni". Le tende per adesso ancora vuote, ma Triolo sottolinea: "Mi auguro di non riempirle mai anche per il bene dei nostri concittadini, ma qui è tutto saturo. Non c'è altra via in questo momento. Necessitiamo di un provvedimento urgente che non arriva da oltre un mese. Se fossi stato io l'assessore al ramo mi sarei messo io con la tenda per risolvere il problema, ma qui non risponde nessuno al telefono. È vergognoso".

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