Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Siderno, il doppio lavoro dei netturbini: «Fare le pulizie e... farsi pagare»

Ne hanno da raccontare i dipendenti di Locride Ambiente scesi in piazza ieri

Più che il suono incessante delle trombette soffiate lungo il corteo, hanno fatto rumore le tante “storie” di imprese quotidiane di chi ogni notte opera con mezzi obsoleti, di chi tiene pulito il corso con la scopa comprata a sue spese, di chi si fa mezzo chilometro di salita in retromarcia nelle viuzze di periferia. E di stipendi sudati due volte: quando si lavora e quando per ottenere la retribuzione bisogna ricorrere alle manifestazioni più eclatanti. È stato il rosso il colore dominante della giornata di sciopero dei lavoratori di Locride Ambiente, col corteo che si è dipanato nelle vie del centro ieri mattina fino a piazza Vittorio Veneto. Rosso delle bandiere del sindacato Slai Cobas e del Partito Comunista sulle spalle dell’indomito militante Damocle Argirò; rosso della rabbia di chi non ne può più di lavorare con disagi inenarrabili e senza alcuna regolarità retributiva. La protesta è stata come sempre pacifica – una passeggiata, in senso stretto, per Polizia, Carabinieri e Vigili urbani – e sono stati numerosi i cartelli portati dagli operai in cui si sono ribadite le ragioni della giornata di sciopero sotto un sole caraibico che attenuava l’aria frizzante e ventosa di febbraio. Lunedì l’Amministrazione comunale di Siderno ha pagato il mese di dicembre ai lavoratori, accettando la richiesta di attivazione del potere sostitutivo da parte della stazione appaltante ma lo sciopero era ormai proclamato e soprattutto rimangono inalterate le ragioni per le quali era stato indetto.

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio

Caricamento commenti

Commenta la notizia