A Reggio Calabria è scoppiato il problema dei mercati. Gli ambulanti sono sul piede di guerra contro l'amministrazione comunale, rea di non essersi adeguata a ciò che hanno fatto tutti gli altri Comuni calabresi. Secondo ASNALI a Palazzo San Giorgio hanno fatto male i conti prevedendo un aumento troppo oneroso del canone unico per gli ambulanti.
Quest'ultimi hanno dichiarato lo stato di agitazione e sono pronti ad iniziative forti interessando il Prefetto, la Procura della Repubblica e paventando a breve un sit-in per manifestare tutto il loro malcontento. Oggi pomeriggio si è tenuta un'assemblea nella sede regionale di ASNALI a Gioia Tauro ed il coordinatore regionale del sindacato, Rosario Antipasqua, è stato molto duro.
Insieme a lui Vincenzino Andiloro, presidente regionale degli ambulanti ASNALI, e altri associati per fare il punto della situazione dopo i vari incontri avuti con l'amministrazione comunale e con l'assessore alle Attività Produttive Angela Martino.
"Il Prefetto ci convochi d'urgenza. Ripristinare le regole e rilanciare i mercati a Reggio Calabria"
"Reggio è l'unica città che non vuole aderire alle nuove direttive del governo - ha affermato Andiloro - ma noi non possiamo pagare il 300% del canone unico. Purtroppo non si riesce a dialogare con l'amministrazione comunale. Possiamo capire una certa percentuale in più, anche se le linee guida non prevedono questo aumento, ma non il 300%. Così siamo costretti a chiudere e a trovarci un altro lavoro". Durissimo Antipasqua: "C'è stata chiusura da parte dell'amministrazione comunale rispetto a degli atti che non sono a nostro avviso consoni a quello che hanno deliberato. Ad aprile dell'anno scorso l'amministrazione comunale ha approvato un regolamento sul canone patrimoniale unico e non solo non ci ha partecipato alla redazione di questo regolamento, ma abbiamo scoperto che il 15 febbraio è stata recapitata a tanti operatori la cartella del pagamento e abbiamo scoperto che per l'anno 2022 chi ha 55 mq paga un tributo di 1364 euro a fronte di 600 euro che pagava prima. La cosa più assurda è che non hanno tenuto in considerazione neanche i 3 mesi che lo Stato per decreto ha congelato non prevedendo il pagamento del canone causa Covid. Abbiamo chiesto all'assessore Martino, al funzionario che non abbiamo mai incontrato (se non per video conferenza) e ribadiamo che non accettiamo questo modo di amministrare e di confronto con le associazioni di categoria. Ci devono dire - ha proseguito Antipasqua - come hanno calcolato questo tributo e loro stessi dopo le nostre missive hanno detto che stanno ricalcolando perchè hanno tenuto in considerazione delle circolari ministeriali. C'era il tempo per calcolare il giusto tributo. Abbiamo proclamato lo stato di agitazione inviando una lettera al Prefetto affinchè ci convochi d'urgenza perchè noi faremo una manifestazione e chiameremo i commercianti a raccolta per protestare contro l'amministrazione anche sul fenomeno dell'abusivismo. I mercati sono all'abbandono, è arrivato il momento di fare chiarezza, informeremo anche il Procuratore. Invitiamo in consiglieri comunali ad uno scatto d'orgoglio ed a leggere le carte verificando la situazione di persona. Abbiamo chiesto il congelamento di 60 giorni, ma l'amministrazione comunale non ce lo ha concesso. C'è bisogno oggi di un'iniziativa forte per ristabilire le giuste regole rilanciando i mercati pagando un giusto tributo. Stiamo parlando di operatori, di partite Iva che campano con il proprio lavoro e non hanno a fine mese lo stipendio. Invitiamo anche le altre sigle ad unirsi a noi - ha concluso Antipasqua - perchè insieme si può fare di più, per un battaglia che rilanci il commercio dell'ambulantato a Reggio Calabria".
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