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Reggio Calabria, ecco la città che si riapre al mare

La scommessa tra Calopinace, Parco Lineare Sud, Sant’Agata e fascia costiera a ridosso dell’aeroporto. Verde pubblico, piste ciclabili e nuove passerelle dove oggi dominano “cesure” urbanistiche e degrado

Due circoscrizioni, quattro rioni, due fiumare, l’affaccio a mare, i binari ferroviari, l’aeroporto, oltre 2 km quadrati di superficie, 18mila abitanti. Sono immagini e numeri di una “fetta” importante della città, tra rione Ferrovieri, Stadio, Gebbione e Sbarre, oggi al centro di un progetto – ancora nella fase dello studio di fattibilità – che punta a 20 milioni di euro del Pnrr e soprattutto a riconnettere il tessuto urbano con il mare. La nuova idea del Comune si chiama “Ri.Co.Po”, acronimo di “Rifunzionalizzazione, Riqualificazione ambientale e potenziamento del verde urbano” nell’area tra Calopinace, Parco Lineare Sud, Sant’Agata e ambito costiero a ridosso dell’aeroporto, denominata “La Sorgente - Sabbie Bianche”. Al centro si pongono la realizzazione in corso del Parco urbano Lineare Sud (sarà davvero pronto per quest’estate?) che interessa quasi per intero il waterfront dell’area d’intervento, ma soprattutto l’intento di “Ri-Connettere” i corridoi ecologici rappresentati dalle fiumare con il territorio periferico. Il traguardo sarebbe proprio «ricomporre – spiega la relazione introduttiva – il rapporto tra la città e il mare che anche con questo intervento si intende consolidare».
L’intervento generale si articola in 8 sezioni.

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