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Reggio, a Punta Pellaro piombano le ruspe sulla spiaggia nell’area protetta

Il piano di pulizia del litorale del Comune si trasforma in un pericolo per flora e fauna

Hanno ripulito il litorale dell'area di Gallico e Catona, sono passati anche dalla Sorgente ed hanno riportato il decoro nell'area esterna del Lido Comunale. Il piano spiagge, così come anticipato dal Comune, sta procedendo speditamente, talmente speditamente che gli accorgimenti vengono meno. Ieri, infatti, l'opera di pulizia della spiaggia ha fatto tappa a Pellaro, i mezzi pesanti hanno passato a setaccio il litorale anche nell'area protetta. Quel “fazzoletto” di spiaggia scelto dalle tartarughe caretta caretta e dal fratino, un volatile a rischio estinzione per la deposizione delle uova. Ci sono passati sopra con le ruspe, in quella fascia di spiaggia delimitata dai volontari con le staccionate e i blocchi di cemento. Al posto delle dune che si erano create nel tempo, oggi si vede una piatta distesa. Un disastro ambientale? È difficile prevedere se e quanti danni siano stati arrecati alla flora e alla fauna. Sicuramente sarà molto più difficile in questa stagione vedere sbocciare il giglio di mare, altra specie protetta che a Punta Pellaro ha il suo habitat e che è stato sradicato nella pulizia. Rispetto alla nidificazione è presto per fare bilanci.
Eppure le norme tecniche di attuazione del Piano spiaggia (art. 13) riconoscono dal 2005 Punta Pellaro quale area di interesse naturalistico. Ma i mezzi meccanici sono arrivati sulla spiaggia, che invece dovrebbe essere interessata da una pulizia esclusivamente manuale.

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