Reggio Calabria, il pentito De Carlo: "Nei cantieri Martino faceva ciò che voleva. Società con Cozza"
Non colpito da misura cautelare e denunciato a piede libero, tra gli indagati eccellenti dell'operazione "Planning” spicca il nome di Francesco “Ciccio” Cozza, 48 anni originario di Cariati (Cosenza) ex bandiera della Reggina avendo indossato la maglia amaranto, con intensi periodi in cui ha portato la fascia di capitano, nelle stagioni d'oro della serie A. Ciccio Cozza, che è stato anche allenatore della Reggina nella stagione della ripartenza dopo il fallimento, vive ormai da sempre a Reggio. Allenatore professionista da anni, quest'anno è ritornato alla guida tecnica del San Luca (in serie D). La Procura antimafia di Reggio Calabria gli contesta il reato di associazione per delinquere, aggravata dal favoreggiamento alla criminalità organizzata. Nello specifico Cozza sarebbe stato uno dei partecipi al sodalizio criminale finalizzato «alla commissione di una pluralità di delitti di trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e autoriciclaggio». L’ex calciatore, attraverso la società “Business Group”, sarebbe coinvolto, in particolare, negli illeciti che avrebbero riguardato la realizzazione di alcuni centri commerciali in Abruzzo «eludendo l’applicazione delle misure di prevenzione patrimoniali». L’ex capitano della Reggina, come emerge dalle 523 pagine dell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip di Reggio Antonino Foti, è indagato insieme all'imprenditore Fortunato Martino, a Reggio molto conosciuto per il passato da appassionato dirigente della Reggina e fondatore di un centro sportivo di massima efficienza nella zona Stadio a Reggio. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio Calabria
La dichiarazione di Cozza
" Mi ritengo, in coscienza, estraneo a ogni reato che mi è stato contestato. Sono e resto sereno, perché ho sempre improntato il mio vissuto nel segno dell'onestà e della legalità. Per quanto riguarda il procedimento giudiziario, che mi è stato notificato nella giornata di ieri, posso solo dire che ciò non intacca la mia fiducia nella magistratura alla quale chiedo solo di fare al più presto chiarezza sulla mia posizione sia nell'interesse della giustizia che della mia onorabilità."