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Reggio Calabria, l’arcivescovo parla ai giovani: "Mostratevi migliori di noi"

Nel discorso numeri passaggi di rilevanza sociale. Fortunato Morrone invita alla non omologazione sull’esempio della giovane Maria

L’arcivescovo Fortunato Morrone sceglie un passo molto toccante del Vangelo di Luca in occasione del momento della consegna della sacra effigie della Madonna della Consolazione: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola. E l'angelo si allontanò da lei. […] In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta”.
«La scelta di Maria, ragazza 14enne, è veramente audace, un po’ pazzoide. L’incontro con il Signore – ha detto Morrone – l’ha cambiata: le ha liberato la sua libertà. Non ha paura delle mode del momento che la volevano reclusa in casa. Come giovanissima donna supera quei comportamenti che appiattiscono al pensiero unico la sua identità, la sua personalità. Non fa le cose perché tutti fanno così».

Quindi il riferimento ai giovani nel pensiero dell’arcivescovo. «Insomma: Maria giovane e indifesa donna, ma grintosa, non si è lasciata omologare dall’andazzo della vita. Pensando alla giovanissima Maria, penso a voi ragazzi: ai vostri sogni, alle vostre difficoltà, alla voglia di vivere e alle esperienze negative che frustrano i vostri desideri, al conflitto con noi adulti che non sempre pensiamo concretamente al vostro futuro perché non ci impegniamo sufficientemente a mettere in campo strumenti e risorse per offrirvi lavoro. Ma penso anche alle vostre pigrizie insieme alla vostra generosità in vari campi del volontariato e al vostro impegno nello studio. Avete le vostre ragioni per lamentarvi con noi adulti se non vi lasciamo un mondo più giusto, più bello, più dignitoso, se non siamo attendibili in quel che diciamo o proponiamo, se vi sentite messi da parte e coccolati per tenervi all’angolo (ma non state a questo gioco, non cadete in questa trappola)».

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