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Ardore, la casa trasformata in laboratorio della coca. Sequestrati 34 kg di droga, 2 arresti

Nei giorni scorsi, personale della Polizia di Stato di Reggio Calabria, ha arrestato, in flagranza di reato, 2 soggetti – l’italiano di 60 anni e il cittadino di nazionalità colombiana di 41 anni - indiziati, allo stato del procedimento in fase di indagini preliminari, di detenzione e produzione illecita di sostanza stupefacente, aggravati dall’ingente quantità.

Nello specifico, personale della Squadra Mobile, nell’ambito della consueta attività info investigativa, veniva a conoscenza che presso l’abitazione dell’italiano, sita nelle campagne di Ardore (RC), era stato predisposto un laboratorio atto alla produzione, taglio e confezionamento di cocaina.

I successivi approfondimenti portavano a raccogliere diversi elementi a conferma della notizia e, pertanto, il 27 aprile scorso, una volta che veniva notato l’italiano scendere dalla propria autovettura mentre trasportava delle pesanti buste della spesa, precedentemente prelevate dalla sua autovettura, gli investigatori della Mobile facevano irruzione all’interno della casa trovando i due intenti a tagliare e confezionare in pani un ingente quantitativo di cocaina evidentemente destinato ad essere immesso da lì a poco sul mercato.

Per come emerso dalla successiva perquisizione, la casa era stata trasformata in un vero e proprio laboratorio destinato al taglio della cocaina attraverso un complicato processo di miscelazione tra la sostanza stupefacente con un altissimo grado di purezza e sostanza da taglio, per poi realizzare panetti del peso di un kilogrammo ciascuno.

Per realizzare tale processo all’interno dello stabile era stata installata una pressa idraulica, erano presenti frullatori, un forno a microonde, bilance e tutta un’altra serie di attrezzi funzionali a realizzare le predette operazioni.

Al termine dell’operazione venivano complessivamente sequestrati circa 34 kg di cocaina, oltre 11 kg di sostanza da taglio e un grosso quantitativo di acetone. Sulla scorta degli elementi probatori sopra descritti i due soggetti venivano tratti in arresto, trattandosi di un’ipotesi di arresto obbligatorio, per il reato di detenzione e produzione illecita di sostanza stupefacente - aggravati dall’ingente quantità.

L’intera operazione veniva coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Locri. Successivamente all’arresto, ai due, su richiesta del Pubblico Ministero titolare delle indagini, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Locri, applicava la misura cautelare della custodia cautelare in carcere, ritenendo sussistenti gravi indizi di reato.

 

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