La penultima serata del Roccella Jazz al teatro al Castello ha simbolicamente ripercorso tra ospiti sul palco e due apprezzati progetti originali, la storia di Rumori Mediterranei, di cui l’edizione 2020, suggellata ieri sera dal grande concerto di Brunori Sas, ha celebrato il quarantennale.
Una storia non priva di difficoltà che ne hanno messo a rischio diverse volte la sopravvivenza, partita agli inizi degli anni 80 da un cortile delle scuole elementari d’una cittadina dell’estremo Sud, dove all’epoca il jazz era ancora un genere di nicchia. Una storia che oggi lo annovera tra i festival mondiali (segnalato annualmente anche dalle colonne dell’autorevole “Down Beat”), con un’impronta votata alla creatività e innovazione di cui sono testimonianza le numerose produzioni originali che negli anni, sotto i suoi riflettori hanno conosciuto spesso un fortunato debutto. Gran parte dei gruppi e dei jazzisti più famosi ospitati finora dalla rassegna (da Ornette Coleman a Chick Corea, da Noa a Enrico Rava per citarne solo alcuni) sono “riapparsi” sul palco nel set di apertura della serata, magicamente evocati dagli scatti d’autore in bianco e nero e a colori di Pino Ninfa, fotografo storico del festival e uno dei più noti nel campo dello spettacolo. Le sue immagini raccolte nella pubblicazione “Impressioni Mediterranee” (non solo ritratti di artisti, ma anche foto d’epoca della Sicilia del primo ‘900 e delle tradizioni popolari del Sud) sono state commentate magistralmente in musica da un duo di alto livello e straordinario appeal, che ha attirato numerosi jazzofili in platea: il sassofonista Francesco Cafiso (enfant prodige del jazz italiano, già a 13 anni al fianco di un’icona come Winton Marsalis) e il pianista Mauro Schiavone.
I due musicisti siciliani hanno confermato sulla scena in una coinvolgente interazione, a tratti di intenso lirismo e introspezione, a tratti giocosa e vigorosa, che ha riservato spazi anche a pregevoli e applauditi assoli, il feeling artistico consolidato dalla lunga collaborazione che li lega da tempo. Spaziando tra composizioni di Cafiso, standard e improvvisazioni, il duo ha sapientemente accompagnato lo scorrere ad episodi delle immagini di Ninfa sugli schermi, allungandone con le note i giochi di luci e ombre, sottolineando i cambi di inquadratura, il fascino vintage di antichi ritratti seppiati, rincorrendo con suspense il mistero di vecchi paesi diroccati o facendo da contraltare brioso all’austerità delle processioni religiose di una volta. Un viaggio tra musica e visioni, quello ideato da Ninfa per i 40 anni del Festival, che ha trovato calorosa accoglienza tra il pubblico in teatro.
Le celebrazioni per lo storico compleanno della rassegna sono proseguite tra sonorità jazz, swing e blues nel secondo set con un’avvincente formazione orchestrale appositamente selezionata, diretta dal maestro Giovanni Tommaso, compositore e contrabbassista di vasta esperienza, con autorevoli collaborazioni anche in ambito pop. Un artista di casa a Roccella, dove si è più volte esibito con diversi ensemble. La sua coesa “Roccella XL – Extralarge Combo”, composta da alcuni tra i più affermati esponenti del jazz nostrano (Paolo Recchia, Pietro Tonolo, Claudio Corvini, Riccardo Nebbiosi, Andrea Molinari, Mario Corvini, Enrico Morello, Luca Bulgarelli, Enrico Zanisi) ha brillato nell’interpretazione di composizioni dello stesso Tommaso, arrangiamenti firmati da Pietro Tonolo e Mario Corvini di brani di Thelonious Monk e Cole Porter, dedicando anche una brillante rivisitazione della colemaniana “Chronology” al direttore artistico del festival Vincenzo Staiano, estimatore del padre del free jazz. Il “Roccella Combo” diventerà un progetto che andrà oltre la serata del debutto.
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