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Premio Anassilaos al Cilea di Reggio, c'è un Sud protagonista nella 34esima edizione

Un unico obiettivo: la crescita delle comunità, in tutti i campi. E i riconoscimenti al procuratore Crescenti e alla Gazzetta valorizzano l’asse siculo-calabro

Autorevoli sul palcoscenico delle rispettive vite professionali, gli insigniti del premio Anassilaos di Arte Cultura Economia Scienze Filosofia Storia Giovani e Premio per la Pace San Giovanni Paolo II non nascondono la grande emozione salendo sul palco del Cilea, tempio della cultura, a testimoniare il senso autentico di un impegno al servizio della crescita della comunità globale. È questo il collante che unisce i riconoscimenti di questa 34. edizione: Premio “Civitas europae” al prof. avv. Giulio Prosperetti; premio Polis al dott. Emanuele Crescenti e alla Gazzetta del Sud; Premio Megale Ellas al prof. Gaetano Maria Arena; prof. Massimo Ciccozzi; alla prof. Renata De Lorenzo; al prof. Pierpaolo D’Urso; alla prof. Maria Chiara Monaco; alla prof. Francesca Perla; al prof. Emidio Spinelli; al prof. Natale Spineto; alla prof. Marisa Squillante (alla carriera); al prof. Giuseppe Ucciardello. Premio per le Scienze Giuridiche in memoria di Domenico Siclari, al prof. Claudio Franchini; alla prof. Maria Teresa Carballeira Rivera e al prof. avv. Eugenio Picozza.
Premio per l’Architettura all’ architetto Alfonso Femia; international al prof. Gaius Stern. Premio Poseidon Porhemios (Area dello Stretto) al prof. Marco Centorrino; al prof. Armando Ciancio; alla prof. Evelina Colacino; alla prof. Maria Laura Giacobello; al prof. Giuseppe Giannaccare. Premio per l’Attività di Promozione Umana Sociale Sportiva Culturale a padre Antonio Loffredo; a Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico (CIP); alla Fondazione Italo Falcomatà; alla Fondazione Giorgio Perlasca.
Premio per la Cultura alla Biennale dello Stretto- Prima Mostra internazionale di Arte, Architettura, Paesaggio, Scrittura, Video, Fotografia dello Stretto (2022) curata dall’arch. Alfonso Femia e dalla prof. Francesca Moraci e al dott. Nando Minnella.
L’evento è stato dedicato al ritrovamento dei Bronzi di Riace, celebrando, nel 140° anniversario della nascita a Reggio di Calabria di Umberto Boccioni, l’antico ed il moderno; la bellezza dell’arte e la tragicità della storia nel manifesto del Premio e in una delle cartoline speciali appositamente realizzate.

Tanti gli spunti di riflessione ed i moniti da questo incontro delle culture e dei saperi contaminati: il valore della memoria nel Premio istituito quest’anno per le Scienze Giuridiche in ricordo del prof. della “Dante Alighieri” Domenico Siclari, stroncato dal covid lo scorso febbraio; la peculiarità della storia delle religioni e l’importanza dello sport come inclusione sociale connesso con il mondo della vita nel messaggio di Luca Pancalli; la magia dell’incontro di due anime, luogo e uomo, per progetti architettonici che diventano condivisi, come il viaggio “Mediterranei Invisibili” dell’architetto Alfonso Femia.
Ed ancora, a proposito della pandemia, il prof. Massimo Ciccozzi, che è stato tra i primi «aver dimostrato il passaggio del virus dal pipistrello all’uomo», oggi dice: «Siamo sulla buona strada; il covid è soprattutto un’influenza; abbiamo vinto una battaglia importante ma non possiamo abbassare la guardia».
Ed ecco due storie, una individuale, l’altra aziendale, rafforzare l’asse siculo-calabro quale perno di un Sud che vuole essere protagonista. È il premio Polis conferito per il Diritto ad Emanuele Crescenti, messinese, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palmi, e per il Giornalismo alla Gazzetta del Sud, nel 70° della Fondazione.
«Da questo evento che mi emoziona particolarmente nasce una “manifestazione” di impegno verso la terra calabrese che in poco tempo ho imparato ad amare; un credito che, prima o poi, dovrò ripagare», ammette Crescenti, di cui viene sottolineato «l’impegno nell’azione di contrasto alla criminalità organizzata intesa non soltanto come violazione di norme e leggi , ma anche e soprattutto in senso etico».
«Era il 13 aprile del 1952 quando la Gazzetta del Sud nasceva a Messina ma guardava già a Reggio, perché questa è stata la precisa volontà di Uberto Bonino»: così Lino Morgante, presidente della Fondazione “Bonino Pulejo” e della società editrice Ses, inizia il racconto di una bella storia editoriale e familiare. «La Gazzetta è cresciuta molto, ha acquisito il Giornale di Sicilia, con l’unico obiettivo di promuovere il Sud, evidenziandone problematiche e speranze. Scegliere la Gazzetta è una scelta di campo e dà forza al nostro lavoro», sottolinea poi ritirando il Premio per «l’impegno costante, in questi settanta anni di vita, a favore dello sviluppo e della crescita economica sociale civile e culturale del nostro Mezzogiorno. Voce talora critica laddove necessario; voce spesso accorata di denuncia dei mali del Sud ma voce sempre libera e non compiacente, la Gazzetta del Sud è sicuro presidio di democrazia e di partecipazione».
Altra pagina: le sfide sono anche quelle di chi non si arrende. Rendendo merito all’Anassilaos per l’impegno profuso nella cultura e nella promozione del territorio fin dal 1966, Rosetta Falcomatà dedica il premio a tutti coloro che l’hanno supportata a riprendere il cammino dopo la triste parentesi dell’incendio che ha colpito la Fondazione Italo Falcomatà.
E si finisce con una ventata di entusiasmo nei riconoscimenti finali che coinvolgono i giovani, tra cui la neolaureata Marrara che riceve una borsa di studio. «Il Premio, arricchito anche della presenza di tanti giovani non sopraffatti dal pessimismo, ci consente di ribadire ancora una volta che quali cittadini del Sud, parte di un più grande Paese che chiamiamo Italia ed Europa, ciascuno per la propria parte, siamo impegnati in un’opera di rinnovamento morale e civile che passa, di necessità, dalla cultura. Consapevoli – conclude Stefano Iorfida, fondatore e presidente dell’associazione culturale Anassilaos – che quel che facciamo è “soltanto una goccia nell’oceano ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno”».

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