
Minori, anche neonati, abusati o vittime di violenza. Scene, immagini brutali contenute in video e foto che giravano online. Ottomila video a carattere pedopornografico e oltre 230 dispositivi informatici (cellulari, tablet, hard disk, pen drive, computer, cloud, account email e profili social associati) sequestrati. Tre persone arrestate, 119 indagati e oltre 100 perquisizioni.
La polizia postale e delle comunicazioni di Reggio Calabria ha messo fine a un vorticoso scambio, anche via social network e in ambito internazionale, di upload di materiale pedopornografico.
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