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Reggio Calabria, Falcomatà dopo la condanna: "A breve le nostre determinazioni"

Un anno e quattro mesi. Il Tribunale di Reggio Calabra, presieduto da Fabio Lauria, ha condannato il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà per il  “caso Miramare”, processo nato dalle accuse di abuso d’ufficio e falso per presunte irregolarità nelle procedure di affidamento del Grande Hotel Miramare. Il sindaco è stato condannato per l'abuso d'ufficio e assolto per il falso, esattamente come gli altri imputati.

Con Falcomatà sono stati inoltre condannati a un anno di reclusione gli ex assessori Saverio Anghelone (oggi consigliere in carica di centrodestra), Agata Quattrone e Rosanna Nardi, Armando Neri, vicesindaco in carica della Città Metropolitana, Giuseppe Marino e Antonino Zimbalatti, consiglieri in carica presso la Città Metropolitana. Ed ancora, condanna anche per l’attuale assessore ai Lavori Pubblici del comune, Giovanni Muraca, per l’ex segretario generale del comune Giovanna Acquaviva, per l’ex dirigente dell’ente Luisa Spanò e per l’imprenditore Paolo Zagarella.
Lo scorso anno, l’ex assessore comunale Angela Marcianò aveva ricevuto una condanna con il rito abbreviato ad un anno di reclusione, per effetto della quale era stata sospesa dalla carica per diciotto mesi ai sensi della legge Severino.
Il processo era scaturito da una indagine della Digos di Reggio Calabria, coordinata dall’ex procuratore aggiunto Gerardo Dominjanni, sulla gestione temporanea dell’ex Grand Hotel Miramare concessa dal comune all’imprenditore Paolo Zagarella. L’imprenditore, si è scoperto, aveva concesso alcuni immobili di sua proprietà da adibire come segreteria del candidato a sindaco Giuseppe Falcomatà durante la campagna elettorale del 2014.

Per il sindaco Falcomatà e per gli altri assessori scatterà adesso la sospensione per un periodo di 18 mesi come previsto dalla legge Severino. Le redini dell'amministrazione comunale passeranno al vicesindato Tonino Perna? 

"Il tribunale ha dato credito alla Procura per il primo capo d’imputazione, mentre per il secondo ha dato ragione a noi – ha affermato Falcomatà – Nei prossimi giorni conoscerete le nostre determinazioni"

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