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Il caro energia a Reggio, la voce delle imprese. Presentino: "Non servono bonus, ma liquidità" VIDEO

L'aumento dei prezzi ed il caro energia rischia di minare il tessuto produttivo di un'economia calabrese già estremamente debole. Il punto di vista del presidente di Confindustria Giovani Reggio Calabria

Il contesto storico è particolarmente difficile per famiglie ed imprese. Prima la pandemia, poi la guerra in Ucraina, e ancora l'aumento esorbitante dei costi con prezzi alle stelle ed un'inflazione che non toccava certe cifre da quasi quarant'anni.

Il rischio è che il già sfilacciato sistema produttivo calabrese possa stopparsi in maniera irreversibile con conseguenze inimagginabili per la già povera economia della regione. Di fronte al caro energia, alle bollette impazzite e con la stagione dell'autunno e dell'inverno alle porte, urgono risposte tangibili per famiglie ed imprese arrivate, senza usare mezzi termini, alla canna del gas.

Lo sa bene Salvatore Presentino, giovane imprenditore di Reggio Calabria, alla guida di una storica piccola impresa della città (la Romanella Drinks) e, soprattutto, presidente di Confindustria Giovani Reggio Calabria.

"Il momento è difficile - sottolinea Presentino - e alle nostre latitudini queste problematiche le sentiamo ancora di più. Si parla molto dei costi dell'energia e di aziende energivore, ma il problema riguarda tutti. Tutte le aziende si sono viste quadruplicare le bollette, anche quelle non tecnicamente energivore. Ci siamo iniziati a muovere sotto l'aspetto della progettazione del green, del fase dei pannelli solari, delle caldaie termiche a solare. Ma è chiaro che dalla progettazione allo sviluppo passa un paio di mesi. Le imprese soffrono e non solo per l'energia, ma per gli aumenti in generale. Negli ultimi 4-5 mesi almeno ogni 2-3 settimane un fornitore ci manda una mail o ci telefona per comunicarci l'aumento. Il vetro, ad esempio, è già aumentato con una percentuale che oscilla dal 25% al 35%. In questa fase abbiamo cercato di tenere il colpo e non trasferire tutti gli aumenti ai nostri clienti. Non possiamo avere un riscontro negativo sulle vendite. Ma fin quando ce la possiamo fare? Noi siamo vicini ai nostri clienti e cercheremo ancora oggi di rallentare questi aumenti, ma non siamo certi di farcela. Si arriva ad un punto: vendere per avere un margine minimo o andare sottocosto".

Come uscire da questo impasse? "Non ho ricette, ma ho un'idea. Il mio pensiero è quello di non utilizzare i bonus. Sono uno strumento che non riescono a soddisfare i problemi di oggi. Sono d'accordo per i bonus alle famiglie, ma per noi imprese lo Stato potrebbe finanziare al 70% l'intervento per le energie rinnovabili. Ma attenzione, non possono essere risorse che devono anticipare le imprese. Oggi la liquidità - conclude Presentino - non c'è e queste risorse le deve mettere in campo lo Stato: capisco le difficoltà, ma il supporto che ci deve dare lo Stato è proprio questo: anticipare le disponibilità economiche perchè la liquidità è il principale problema delle nostre aziende".

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