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Il carpaccio di merluzzo è il piatto della Taverna Kerkyra

Oggi vi portiamo a Bagnara Calabria nella cucina della Taverna Kerkira, uno dei locali storici della Costa Viola, in compagnia di Marialuce Dato e di chef Domenico Patafi

A Bagnara Calabra, nel cuore della Costa Viola, dal 1983 opera un'eccellenza culinaria di Calabria: la Taverna Kerkyra. Una trattoria che rimanda alla Grecia ed alle taberne elleniche: l'attuale proprietario, il Sig. Fulvio Dato, è infatti figlio di una signora nata a Corfù in Grecia. Da qui, le reminiscenze greche in una cucina improntata ai sapore del mare e mescolata con le tipicità della tradizione ellenica.

Su Corso Vittorio Emanuele nella popolosa cittadina della costa tirrenica meridionale della Calabria ci ospitano il Sig. Fulvio, la nipote Maria Luce Dato (responsabile di sala e sommelier) e lo chef Domenico Patafi. I due giovani componenti dello staff della Taverna Kerkyra ci presentano il loro piatto, ormai divenuto un "must" della Taverna Kerkyra (Kerkyra è il nome greco dell'antica Corfù).

Nel cuore del piatto

Gli ingredienti: occorrono del filetto di merluzzo, del succo d'arancia per la marinatura, torrone IGP di Bagnara, cipolla rossa di Tropea, pepe rosa, sale alla lavanda, basilico. Il merluzzo è stato precedentemente abbattuto e viene sfilettato da chef Domenico andando a formare una serie di tagli abbastanza spessi. Terminata la sfilettatura, il merluzzo è già pronto per essere marinato nel succo d'arancia per circa mezz'ora. Il piatto è, dunque, pronto già per essere impiattato: si aggiunge la cipolla al merluzzo marinato, un pizzico di pepe rosa, si aggiunge il sale marino grosso che è stato aromatizzato con dei fiori di lavanda e con delle scorzette di arancia. Il prodotto viene disidratato con una cottura in forno sugli 80 gradi circa per una mezzoretta. A questo punto si inserisce anche il torrone, il basilico ed un filo d'olio. E il piatto è pronto.

Il punto di vista della Guida Michelin

Kerkira - Corfù in greco - vi racconta la bella storia della mamma del cuoco, di origine elleniche, che trasmise al figlio le tradizioni gastronomiche dell’isola, che oggi sopravvivono nel menu del ristorante, insieme ad altre proposte calabresi e mediterranee. Il tutto in una sala semplice e piacevolmente conviviale, non lontano dal centro e dal mare del paese che vide nascere Mia Martini.

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