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Nuova sfilata di vecchi testimoni

«Stavo parlando con Salvatore Cordì quando, a un tratto, ho sentito un colpo e mi sono gettato a terra. Dopo pochi attimi ho notato scendere da un grosso scooter un soggetto basso e tarchiato, rispetto al guidatore che poggiava i piedi a terra senza problemi, che si è diretto prima verso di me e dopo si è girato in direzione di Cordì sparandogli un secondo colpo. In quel momento ho visto Cordì fare un tuffo in avanti e solo dopo che i due sono andati via ho capito che era stato ucciso».
Ieri, ancora una volta, l’imprenditore Vincenzo Alvaro, ha ricordato in un’aula di tribunale, questa volta nel processo d’appello contro il presunto killer Michele Curciarello ed altri tre imputati, quanto accaduto il pomeriggio del 31 maggio 2005 in via Battisti a Siderno, quando il commando che ha ucciso Salvatore Cordì, inteso “u cinesi”, è entrato in azione.

«Stavo parlando con Salvatore Cordì quando, a un tratto, ho sentito un colpo e mi sono gettato a terra. Dopo pochi attimi ho notato scendere da un grosso scooter un soggetto basso e tarchiato, rispetto al guidatore che poggiava i piedi a terra senza problemi, che si è diretto prima verso di me e dopo si è girato in direzione di Cordì sparandogli un secondo colpo. In quel momento ho visto Cordì fare un tuffo in avanti e solo dopo che i due sono andati via ho capito che era stato ucciso». Oggi ancora una volta, l’imprenditore Vincenzo Alvaro, ha ricordato in un’aula di tribunale, questa volta nel processo d’appello contro il presunto killer Michele Curciarello ed altri tre imputati, quanto accaduto il pomeriggio del 31 maggio 2005 in via Battisti a Siderno, quando il commando che ha ucciso Salvatore Cordì, inteso “u cinesi”, è entrato in azione.

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