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Condemi attacca gli investigatori

 

Domenico “Doddy” Condemi passa all’attacco. Uno dei presunti assassini di Marco Puntorieri, il giovane del rione Modena ucciso nelle campagne di Gallina il 15 settembre 2011 davanti alle telecamere che riprendevano l’azione degli assassini, si è scagliato contro chi ha condotto le indagini spedendolo in galera con accuse pesanti come un macigno. Nell’udienza di ieri si è affidato alle dichiarazioni spontanee per riaffermare la propria verità. 
La prima bordata è indirizzata agli agenti della Squadra Mobile: «Io non ero a bordo di quella macchina ed invece mi hanno inserito consapevoli di commettere una ingiustizia. Hanno scritto falsità: questi signori non sono degni di indossare la divisa. Se non hanno scheletri negli armadi, vengano qua e dicano la verità. Hanno detto il falso sotto giuramento: così state processando un fantasma». 

Domenico “Doddy” Condemi passa all’attacco. Uno dei presunti assassini di Marco Puntorieri, il giovane del rione Modena ucciso nelle campagne di Gallina il 15 settembre 2011 davanti alle telecamere che riprendevano l’azione degli assassini, si è scagliato contro chi ha condotto le indagini spedendolo in galera con accuse pesanti come un macigno. Nell’udienza di ieri si è affidato alle dichiarazioni spontanee per riaffermare la propria verità. La prima bordata è indirizzata agli agenti della Squadra Mobile: «Io non ero a bordo di quella macchina ed invece mi hanno inserito consapevoli di commettere una ingiustizia. Hanno scritto falsità: questi signori non sono degni di indossare la divisa. Se non hanno scheletri negli armadi, vengano qua e dicano la verità. Hanno detto il falso sotto giuramento: così state processando un fantasma». 

 

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