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Operazione nel reggino
scoperte nuove truffe,
4 arresti

Erano state effettuate con il beneplacito delle 'ndrine dei Piromalli, Pesce e Bellocco, che traevano risorse finanziarie dagli illeciti, le truffe scoperte nel maggio scorso da carabinieri e Guardia di finanza e che avevano portato all'arresto di otto persone nell'ambito del'operazione Dejavu. Un secondo filone dell'inchiesta, denominato "Neveau Dejavu", ha portato, oggi, alla scoperta di nuove truffe e all'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di quattro persone, già detenute perché arrestate lo scorso 8 maggio. Si tratta di Giuseppe Bono, di 42 anni; Pasquale Labate (28); Pino Priolo (58) e Michele Caccamo, di 54 anni, l'unico ai domiciliari. Gli arrestati, a vario titolo, sono accusati di associazione per delinquere, ricettazione, truffa, falsità in scrittura privata e uso di atti falsi, favoreggiamento e delitti commessi per agevolare associazioni mafiose. Dalle indagini, che hanno portato alla luce nuove truffe, è emerso che il gruppo criminale, sfruttando competenze nel settore merceologico delle vendite online, aveva messo in piedi un sofisticato meccanismo per frodare varie aziende locali e nazionali. Il sistema era basato sulla comunicazione di false polizze fidejussorie attraverso le quali venivano raggirati ignari fornitori. Sul documento falsificato inviato alle ditte venditrici, infatti, veniva inserito un numero telefonico d'appoggio intestato ad un soggetto inesistente al quale rispondeva uno degli arrestati che, spacciandosi per un funzionario di due filiali di alcune banche, confermava le modalità di assicurazione dei pagamenti che puntualmente non avvenivano. Con questo metodo sono state acquistate macchine per gelati, carrelli elevatori, vini e marmi pregiati, rivenduti poi poi sul mercato nero. L'ammontare delle truffe, sulla base di recuperi di merce per un valore di 500 mila euro, è stato calcolato in un milione di euro. (ANSA).

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