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La Tares della discordia
accende la protesta
di tanti cittadini

  Ieri mattina sul lungomare è transitata un’auto tappezzata con manifesti eloquenti: «Io la Tares non la pago». E poi, nel pomeriggio, anche davanti al Museo per la solenne riapertura della sala dei Bronzi la gente ha manifestato con cartelli dello stesso tenore. Per non dire, poi delle imprese reggine che ormai sono allo stremo e la “mazzata” della Tares rischia di mandarle al tappeto in modo definitivo. Uno studio della Uil sull’argomento ha confermato che nel panorama nazionale l’aumento più alto in euro rispetto al 2012 è avvenuto proprio a Reggio Calabria con 291 euro in più. Inoltre, sempre secondo la Uil, Reggio è ancora prima in valore assoluto con circa 531 euro medi (il riferimento è stato calcolato su un’utenza domestica: appartamento di 80 mq e quattro componenti la famiglia). Intanto, l’Adoc – associazione di consumatori vicina alla Uil – ha scritto ai commissari prefettizi per avere lumi in merito all’impennata della Tares. E anche il movimento “Liberi di ricominciare” ha chiesto un incontro con la terna commissariale, mentre il M5S ha annunciato un sit-in di protesta per domani in piazza Italia proprio davanti al Comune. Insomma l’impennata folle della Tares ha avuto il merito di guastare il Natale di tantissimi reggini.

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