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Già in passato a Gioia
gestite "armi chimiche"

"Il sindaco di Gioia Tauro forse non ha tutte le informazioni: nel 2013, il porto ha gestito 29.802 tonnellate, su 1.508 container, di sostanze tossiche categoria 6.1, che è la stessa di quella del materiale in arrivo dalla Siria, cioè 560 tonnellate di puro trasbordo". 

Lo sottolinea in una intervista al Corriere della Sera il ministro degli Esteri Emma Bonino, dopo le proteste per la scelta del porto calabrese per il transito delle armi chimiche siriane. "La scelta non l'ho fatta io - dice - ma mi pare che, dal punto di vista dei requisiti, l'indicazione del porto di Gioia Tauro sia conseguente. È un porto di eccellenza e le ragioni portate dal ministro Lupi mi sembrano convincenti".

 E ribadisce che "tutto sarà condotto con la ricerca della massima sicurezza. Ma per essere chiari va detto che stiamo parlando di materiale tossico, non di armi chimiche. Nei container l'agente chimico e gli inneschi sono ovviamente separati: diventano armi solo se vengono messi assieme". Il trasbordo, "a fine mese o a inizio febbraio", avverrà "da banchina a banchina, senza stoccaggio, impiegherà più o meno 48 ore". Parlando poi del caso dei due Marò, la titolare della Farnesina, annunciando che oggi ci sarà una nuova riunione della 'squadra Marò' del governo "con Enrico Letta e Staffan De Mistura", ribadisce che "tutte le opzioni sono sul tavolo". Sul piano diplomatico, spiega, la questione "è già internazionalizzata. E altre strade possono essere esplorate, oltre a quella di arrestare i colloqui di liberalizzazione commerciale tra Ue e India: strade più politiche". Tra le opzioni non escluse, anche un'offensiva per allontanare l'ipotesi che New Delhi ottenga un seggio permanente nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. "Ci sono questioni internazionali che non si muovono molto: le possiamo raffreddare di più". Quanto alla delegazione parlamentare che dovrebbe partire per l'India, per la titolare della Farnesina "se vanno come squadra, guidati dai presidenti delle commissioni Esteri e Difesa è positivo. Non lo è se torniamo alla modalità delle prime donne".

E' "giusto coinvolgere i sindaci, gli enti territoriali e la Regione" nelle fasi di transito delle armi chimiche siriane nel porto di Gioia Tauro. Lo ha detto il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Maurizio Lupi entrando a Palazzo Chigi. "Tutti insieme possiamo garantire maggiore sicurezza", ha aggiunto.

"Le dichiarazioni del ministro Lupi sui tremila container contenenti materiale chimico movimentati in due anni a Gioia Tauro sono gravissime". A dirlo è stato il sindaco di Gioia Tauro, Renato Bellofiore, che anche stamani si trova davanti alla dogana del porto di Gioia Tauro. ''Non so - ha aggiunto - quali siano le sue fonti, ma se tutto questo è vero crea ulteriore panico nella popolazione".

"Noi non siamo a conoscenza di queste cose - ha aggiunto Bellofiore - anche se non abbiamo competenza sul porto. Anche se, in caso di incidenti, le conseguenze in presenza di agenti chimici non sarebbero limitate allo scalo''. Bellofiore ha anche espresso perplessità sulla possibilità di chiudere il porto avanzata ieri dal suo collega di San Ferdinando, Domenico Madafferi. ''Non è nella nostra giurisdizione'', ha detto.

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