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La Reggina rischia
di non iscriversi

Naviga sul serio in cattive acque, questa Reggina. Lillo Foti: «Soffro in silenzio». È isolato, si sente accerchiato, i mass media focalizzano il momento di difficoltà economica. Tutti gli rimproverano gli errori commessi, culminati peraltro con la retrocessione; le penalizzazioni; i nuovi deferimenti (questi ultimi non più tardi di venerdì, destinati a riverberarsi nella classifica della prossima stagione). Ma la situazione è poi così pesante e pericolosa, c’è davvero il rischio di non iscriversi alla Lega Pro, in cui la squadra è precipitata, dopo un’annata sportiva che definire disastrosa sarebbe eufemistico? Foti, maggiore azionista amaranto lo ammette, sia pure a denti stretti. «Il rischio c’è e io sto facendo di tutto per impedirlo», ci dice. Come si è arrivati a questo drammatico sbocco, dopo che fino a non molto tempo addietro l’allora presidente affermava che la Reggina era una società sana? Risposta: «A causa della crisi che ha investito il nostro Paese, acuita in un territorio depresso economicamente, che ha contaminato il calcio persino ai massimi livelli ». 

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