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Arrestati dalla Finanza gli autori di una quarantina di truffe

 Avrebbero ordito almeno una quarantina di truffe e nel giro di pochissimi mesi, avrebbero conseguito un ingiusto profitto di oltre 130.000 euro. Ieri, però, finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, unitamente ad agenti della Sezione di polizia giudiziaria del Cfs, hanno arrestato tre reggini: Felice Caruso, 39 anni; Alessandro Orlando, 44 anni; Fortunato Fascì, 65 anni. Le indagini hanno consentito di porre fine alle attività criminose degli arrestati i quali, senza scrupoli e approfittando della crisi economica che imperversa in città, non si sono fatti sfuggire l’occasione di trarre da ciò lauti profitti. I finanzieri hanno accertato che le malcapitate vittime, con stratagemmi e artifizi, venivano indotte a credere che erano in fase di svolgimento aste fallimentari presso alcuni Tribunali, assolutamente inesistenti, nell’ambito delle quali venivano fittiziamente vendute autovetture indicate come sequestrate, nuove o da immatricolare, a prezzi vantaggiosissimi. E per consolidare la convinzione della bontà dell’operazione, in presenza delle ignare vittime, fingevano telefonate con fantomatici curatori fallimentari. In tal modo i truffati erano maggiormente invogliati, per non perdere “l’affare”, a consegnar loro subito e in contanti somme spesso di poco al di sotto di 10 mila euro per l’acquisto di auto di valore di gran lunga superiore, altresì alimentando una sorta di passaparola che ha reso il fenomeno dilagante. Oltre alle autovetture “fantasma”, i tre hanno imbastito un’ulteriore truffa nei confronti di 4 soggetti ai quali erano stati promessi beni in disuso provenienti dall’Afor: casette in legno, mezzi fuoristrada e agricoli, piccole piscine e addirittura animali e piante, per un ammontare di circa 55.000 euro. Una vittima veniva convinta della bontà dell’operazione dopo essere stato accompagnato dai truffatori, presentatisi sotto le mentite spoglie di dipendenti dell’Afor, presso il sito di “Basilicò” di Gambarie d’Aspromonte, in passato sede di un famigerato zoo di animali esotici. Ivi giunti, dopo aver constatato la presenza delle sole “voliere” senza trovare alcuna traccia degli animali, l’hanno tranquillizzato informandolo che gli stessi erano stati trasportati presso un altro sito in attesa della destinazione finale. 

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