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L’Enac prende tempo
Aeroporto sul baratro

L’aeroporto dello Stretto è sempre più abbandonato. Non sono arrivate fino al momento le rassicurazioni promesse da Sogas sulla concessione dello scalo. E non ci sono all’orizzonte alcune precise garanzie dall’Enac. Il prossimo 19 dicembre, infatti, è stata convocata una seduta del consiglio di amministrazione di Enac (Ente nazionale aviazione civile) ma tra i punti all'ordine del giorno non figura la situazione dello scalo aeroportuale reggino, sempre più sull’orlo del baratro e senza prospettive. È stato invece inserito nella discussione generale un capitolo relativo all'aeroporto di Catania, tanto che è stato convocato anche il sindaco della città siciliana Enzo Bianco. Sogas attendeva notizie sulla concessione, almeno triennale, dello scalo e le attendeva già nei primi giorni di dicembre. Ma da Roma fino al momento non è arrivata alcuna conferma. Fatto sta che la situazione è molto complicata. Da un lato c'è la Provincia di Reggio che ha ripianato ancora una volta le perdite di bilancio (ma i fondi non saranno versati interamente adesso, per evitare lo sforamento del Patto di Stabilità), dall'altro ci sono gli altri soci che proseguono nel loro silenzio e non versano quanto dovuto. Nel mezzo c'è la società di gestione che continua a operare senza poter contare su impegni certi e con i dipendenti ormai esasperati. In un comunicato stampa di ottobre scorso, diramato dal presidente della Provincia, si leggeva che «sulla verticale dello scalo, adesso, si intravede un cielo con meno nuvole. Il lavoro che la Provincia, azionista di maggioranza della spa Sogas, e quello della stessa società di gestione, adesso è finalizzato al raggiungimento di un altro importante obiettivo: la concessione trentennale e la mitigazione delle prescrizioni sull’agibilità dello scalo. Sarà questo l’atto finale del nostro lungo e intenso lavoro per non fare scomparire questo avamposto della mobilità da e per Reggio Calabria, dalla cui funzionalità dipende anche lo sviluppo socio-economico e culturale dell’intera area dello Stretto». Dal 21 novembre al 17 dicembre nulla o poco è cambiato e il “Tito Minniti” s e mbra ormai sempre più in bilico. Da novembre a oggi, infatti, non ci sono stati aggiornamenti significativi sulle richieste dell'Enac: ripiano completo delle perdite, appalto per la costruzione della nuova aerostazione. Il bilancio del 2014 va verso la chiusura con una perdita. È il secondo anno consecutivo che i conti vanno peggiorando e secondo la società di gestione dello scalo per il 2015 si profilano degli esuberi. Anche sulla vicenda dell'aerostazione i problemi sono irrisolti: l’appalto è fermo poiché “ostaggio” di un contenzioso amministrativo con la ditta Mucciola e la Sogas deve restituire pure 1,4 milioni di euro alla Regione, perché distratti dal capitolo di bilancio per pagare un decreto ingiuntivo. Una volta restituiti a Catanzaro, la giunta dovrebbe poi redistribuirli ma ci vorrà del tempo. Sogas ha fornito tutti i chiarimenti a Enac ma non c'è ancora alcun riscontro ufficiale. Si spera ancora che da qui a venerdì arrivino novità e che l’istruttoria, che va avanti ormai da mesi, si concluda positivamente. Non tanto per la concessione trentennale, che sembra al momento inarrivabile, ma per quella triennale che consentirebbe intanto a Sogas di gestire con maggiore tranquillità lo scalo. Altrimenti il “Tito Minniti” è destinato a chiudere definitivamente battenti. Nel silenzio generale delle istituzioni. 

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