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Messina-Reggina, chi si ferma è perduto

 

Quattromila biglietti venduti in
prevendita e un’attesa sempre
più crescente. Il derby si avvicina,
la tensione sale per una partita
speciale che domani al “San
Filippo” farà registrare un’apprezzabile
cornice di pubblico.
Non ci sarà l’affluenza d’un
tempo, quando Messina e Reggina
si affrontavano almeno
davanti a 15mila spettatori, ma
sarà pur sempre un numero importante
per la Lega Pro. Fino a
ieri pomeriggio in città il venduto
aveva sfondato quota
3500 mentre oltre Stretto i biglietti
staccati erano 409. Nella
giornata di oggi ci si potrebbe
avvicinare alla soglia del 6900
posti, limite massimo di un impianto
per il quale, vista la richiesta
non eccezionale, non è
stata necessaria una capienza
maggiore.
Al “Celeste” la squadra ieri
ha lavorato nel silenzio più assoluto,
senza il piacevole sostegno
dei tifosi che aveva caratterizzato
l’allenamento del giovedì.
Grassadonia si guarda attorno
e il suo gruppo è sempre
più ristretto. In venti (compresi
cinque Berretti!) a lavorare ai
suoi ordini perché Marin continua
a lottare con una caviglia in
disordine, Enrico Pepe prosegue
il lavoro differenziato dopo
l’infortunio muscolare e galoppa
verso Matera, Nigro ha ancora
un ginocchio che fa le bizze e
anche ieri non ha indossato gli
abiti sportivi, mentre Silvestri –
out per i problemi a una clavicola;
febbraio potrebbe essere il
mese del suo rilancio – oggi dovrebbe
raggiungere i compagni
in ritiro allo stadio dopo il periodo
di convalescenza trascorso
nella sua Palermo. Fortuna
del tecnico che, in attesa di un
rinforzo a destra (da Lecce giurano
che Donida è già in viaggio
per il “San Filippo”), Benvenga
ormai è reintegrato in gruppo
dopo un paio di domeniche di
“punizione” e il resto della
squadra gode di buona salute.
Le scelte per domani saranno
obbligate, proprio nella partita
più sentita dal popolo giallorosso.
Come ad Aprilia, peggio
se si considera che in mezzo
il tecnico dovrà rinunciare all’indiscutibile
qualità di Manuel
Mancini, che assisterà al
derby dello Stretto dalla tribuna
per squalifica. Assenza che
scombussola il quattro-tre-tre
del tecnico che dovrà, inevitabilmente,
chiedere a Ciciretti di
giocare più lontano dalla porta
avversaria e schierare Bonanno
dal primo minuto.
Ma c’è un’alternativa he sta
frullando nella testa del tecnico.
E si chiama Bortoli. Il ragazzotto
scuola Milan pregusta la
grande occasione, con lui in
mezzo con Izzillo e Damonte
sarebbe un Messina tatticamente
più equilibrato e pronto
a sfruttare la velocità dell’ex romanista
sull’out di destra, su
quella stessa fascia dove, dall’altra
parte, dovrebbe agire dal
primo minuto Totò Aronica, attesissimo
ex e giocatore che, in
campo dopo tanti mesi lontano
dai campi, potrebbe anche soffrire
l’estro e la vivacità di Ciciretti.
Ecco perché il tecnico giallorosso
non ha ancora deciso,
probabilmente scioglierà le riserve
oggi al termine della seduta
di rifinitura che la squadra
sosterrà in mattinata al “Celeste”.
Poi tutti in ritiro allo stadio
aspettando la partita dell’anno.
Il tutto mentre il ds Pagni ha già
pronto il programma da realizzare
nell’ultima settimana di
mercato: quattro nuove pedine
da mettere a disposizione di
Grassadonia. Compresi due attaccanti
che dovranno completare
una batteria oggi sulle
spalle dei soli Corona e Orlando
e del giovane BonannoQuattromila biglietti venduti in prevendita e un’attesa sempre più crescente. Il derby si avvicina, la tensione sale per una partita speciale che domani al “San Filippo” farà registrare un’apprezzabile cornice di pubblico. Non ci sarà l’affluenza d’un tempo, quando Messina e Reggina si affrontavano almeno davanti a 15mila spettatori, ma sarà pur sempre un numero importante per la Lega Pro. Fino a ieri pomeriggio in città il venduto aveva sfondato quota 3500 mentre oltre Stretto i biglietti staccati erano 409. Nella giornata di oggi ci si potrebbe avvicinare alla soglia del 6900 posti, limite massimo di un impianto per il quale, vista la richiesta non eccezionale, non è stata necessaria una capienza maggiore. Al “Celeste” la squadra ieri ha lavorato nel silenzio più assoluto, senza il piacevole sostegno dei tifosi che aveva caratterizzato l’allenamento del giovedì. Grassadonia si guarda attorno e il suo gruppo è sempre più ristretto. In venti (compresi cinque Berretti!) a lavorare ai suoi ordini perché Marin continua a lottare con una caviglia in disordine, Enrico Pepe prosegue il lavoro differenziato dopo l’infortunio muscolare e galoppa verso Matera, Nigro ha ancora un ginocchio che fa le bizze e anche ieri non ha indossato gli abiti sportivi, mentre Silvestri – out per i problemi a una clavicola; febbraio potrebbe essere il mese del suo rilancio – oggi dovrebbe raggiungere i compagni in ritiro allo stadio dopo il periodo di convalescenza trascorso nella sua Palermo. Fortuna del tecnico che, in attesa di un rinforzo a destra (da Lecce giurano che Donida è già in viaggio per il “San Filippo”), Benvenga ormai è reintegrato in gruppo dopo un paio di domeniche di “punizione” e il resto della squadra gode di buona salute. Le scelte per domani saranno obbligate, proprio nella partita più sentita dal popolo giallorosso. Come ad Aprilia, peggio se si considera che in mezzo il tecnico dovrà rinunciare all’indiscutibile qualità di Manuel Mancini, che assisterà al derby dello Stretto dalla tribuna per squalifica. Assenza che scombussola il quattro-tre-tre del tecnico che dovrà, inevitabilmente, chiedere a Ciciretti di giocare più lontano dalla porta avversaria e schierare Bonanno dal primo minuto. Ma c’è un’alternativa he sta frullando nella testa del tecnico. E si chiama Bortoli. Il ragazzotto scuola Milan pregusta la grande occasione, con lui in mezzo con Izzillo e Damonte sarebbe un Messina tatticamente più equilibrato e pronto a sfruttare la velocità dell’ex romanista sull’out di destra, su quella stessa fascia dove, dall’altra parte, dovrebbe agire dal primo minuto Totò Aronica, attesissimo ex e giocatore che, in campo dopo tanti mesi lontano dai campi, potrebbe anche soffrire l’estro e la vivacità di Ciciretti. Ecco perché il tecnico giallorosso non ha ancora deciso, probabilmente scioglierà le riserve oggi al termine della seduta di rifinitura che la squadra sosterrà in mattinata al “Celeste”. Poi tutti in ritiro allo stadio aspettando la partita dell’anno. Il tutto mentre il ds Pagni ha già pronto il programma da realizzare nell’ultima settimana di mercato: quattro nuove pedine da mettere a disposizione di Grassadonia. Compresi due attaccanti che dovranno completare una batteria oggi sulle spalle dei soli Corona e Orlando e del giovane Bonanno.

Quattromila biglietti venduti in prevendita e un’attesa sempre più crescente. Il derby si avvicina, la tensione sale per una partita speciale che domani al “San Filippo” farà registrare un’apprezzabile cornice di pubblico. Non ci sarà l’affluenza d’un tempo, quando Messina e Reggina si affrontavano almeno davanti a 15mila spettatori, ma sarà pur sempre un numero importante per la Lega Pro. Fino a ieri pomeriggio in città il venduto aveva sfondato quota 3500 mentre oltre Stretto i biglietti staccati erano 409. Nella giornata di oggi ci si potrebbe avvicinare alla soglia del 6900 posti, limite massimo di un impianto per il quale, vista la richiesta non eccezionale, non è stata necessaria una capienza maggiore. Al “Celeste” la squadra ieri ha lavorato nel silenzio più assoluto, senza il piacevole sostegno dei tifosi che aveva caratterizzato l’allenamento del giovedì. Grassadonia si guarda attorno e il suo gruppo è sempre più ristretto. In venti (compresi cinque Berretti!) a lavorare ai suoi ordini perché Marin continua a lottare con una caviglia in disordine, Enrico Pepe prosegue il lavoro differenziato dopo l’infortunio muscolare e galoppa verso Matera, Nigro ha ancora un ginocchio che fa le bizze e anche ieri non ha indossato gli abiti sportivi, mentre Silvestri – out per i problemi a una clavicola; febbraio potrebbe essere il mese del suo rilancio – oggi dovrebbe raggiungere i compagni in ritiro allo stadio dopo il periodo di convalescenza trascorso nella sua Palermo. Fortuna del tecnico che, in attesa di un rinforzo a destra (da Lecce giurano che Donida è già in viaggio per il “San Filippo”), Benvenga ormai è reintegrato in gruppo dopo un paio di domeniche di “punizione” e il resto della squadra gode di buona salute. Le scelte per domani saranno obbligate, proprio nella partita più sentita dal popolo giallorosso. Come ad Aprilia, peggio se si considera che in mezzo il tecnico dovrà rinunciare all’indiscutibile qualità di Manuel Mancini, che assisterà al derby dello Stretto dalla tribuna per squalifica. Assenza che scombussola il quattro-tre-tre del tecnico che dovrà, inevitabilmente, chiedere a Ciciretti di giocare più lontano dalla porta avversaria e schierare Bonanno dal primo minuto. Ma c’è un’alternativa he sta frullando nella testa del tecnico. E si chiama Bortoli. Il ragazzotto scuola Milan pregusta la grande occasione, con lui in mezzo con Izzillo e Damonte sarebbe un Messina tatticamente più equilibrato e pronto a sfruttare la velocità dell’ex romanista sull’out di destra, su quella stessa fascia dove, dall’altra parte, dovrebbe agire dal primo minuto Totò Aronica, attesissimo ex e giocatore che, in campo dopo tanti mesi lontano dai campi, potrebbe anche soffrire l’estro e la vivacità di Ciciretti. Ecco perché il tecnico giallorosso non ha ancora deciso, probabilmente scioglierà le riserve oggi al termine della seduta di rifinitura che la squadra sosterrà in mattinata al “Celeste”. Poi tutti in ritiro allo stadio aspettando la partita dell’anno. Il tutto mentre il ds Pagni ha già pronto il programma da realizzare nell’ultima settimana di mercato: quattro nuove pedine da mettere a disposizione di Grassadonia. Compresi due attaccanti che dovranno completare una batteria oggi sulle spalle dei soli Corona e Orlando e del giovane Bonanno.

 

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