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E il boss investiva
in terreni

Il presunto boss Teodoro Crea, di 76 anni, ritenuto il capo dell'omonima cosca della 'ndrangheta, investiva il denaro frutto di attività illecite nell'acquisto di terreni il cui valore risultava sproporzionato rispetto alla capacità reddituale, intestandoli, al fine di eludere la normativa antimafia, ai propri familiari. E' quanto è emerso dalle indagini della polizia di Stato di Reggio Calabria che stamane ha sequestrato a Crea beni per 300 mila euro. Il provvedimento di sequestro è giunto al termine di indagini svolte dalla Divisione anticrimine. Il sequestro eseguito stamane arriva dopo altri analoghi provvedimenti a carico di Crea per un valore stimato di circa 6 milioni di euro. I beni sequestrati sono quattro terreni e un fabbricato a Rizziconi, formalmente intestati a Francesco Barone, genero di Crea.

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