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Le case rischiano di essere “divorate” dal mare

Le case rischiano di essere “divorate” dal mare

Adesso, dopo le ultime mareggiate, la situazione per le abitazioni che sono ubicate tra il torrente Piria e il borgo di Porticello è davvero insostenibile: muri di recinzione sbriciolati, terrazze spazzate via, voragini immense e distruzione ovunque! Le case non hanno più alcuna protezione contro i marosi.

A raccontarci il lungo calvario, dal 2012 ad oggi, sono i proprietari della prima Villa lato nord che confina con il torrente Piria. Non servono molte parole: a parlare sono le macerie sulla riva e la spiaggia ormai inesistente laddove fino qualche anno fa davanti al mare si stendeva una spiaggia di circa venti metri («Oltre 50 metri – ci viene raccontato – nel 1953 quando le case furono costruite»).

Tutto comincia, secondo il racconto dei residenti, con i lavori di realizzazione della barriera di Porticello: «Costruita una prima volta e poi affondata sotto il pelo dell'acqua, la barriera aveva dimostrato di essere quasi del tutto inutile. Nuovi lavori (e nuovi costi!) per farla riemergere e questa volta l'intervento protettivo sembra funzionare: la spiaggia si ricostituisce, ma solo davanti a Porticello. Nel giro di pochi mesi infatti – continua la signora Vincenza – l’intervento si rivela una vittoria di Pirro, perchè in realtà i problemi si spostano di qualche metro e cominciano per la spiaggia limitrofa, che si assottiglia pericolosamente fino a scomparire per centinaia di metri lungo la costa verso Cannitello. Comincia una lunga telenovela di proteste, burocrazia infinita (paradossalmente viene chiesto ai privati di produrre un loro studio sull’impatto delle barriere di Porticello e di erosione della costa), sostanziale immobilismo: si lascia che il mare continui indisturbato la sua opera di erosione».

E già a febbraio 2015 i primi crolli dei muri di cinta e di diverse strutture per centinaia di metri. «La Provincia – continuano i proprietari – corre ai ripari e decide di proseguire con la costruzione della barriera, ancora una volta soffolta lungo la costa danneggiata, nonostante quella precedente costruita a Porticello abbia dimostrato di essere inutile. Dopo vari rinvii e con l’acqua del mare che ormai lambisce pericolosamente e costantemente i muri di cinta delle nostre case, i lavori cominciano nell'ottobre 2015, per interrompersi dopo appena una quarantina di metri. Per le case che rientrano entro la diga un problema in meno perchè i massi reggono l'urto delle onde; per quelle lasciate fuori comincia invece l'incubo: basta che l'acqua si increspi sollevata da un vento leggero che già cominciano i pericoli per la sicurezza delle abitazioni e l’incolumità delle persone. Finché arrivano le violente mareggiate di questi giorni». Ed è distruzione!

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