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Rapinatori messi in fuga, uno arrestato

Niente bottino, un arresto, e la Polizia a caccia dei complici: è andata decisamente male ai rapinatori che ieri, nella tarda mattinata, hanno tentato il colpo alla gioielleria Nasso situata sulla trafficata via Nazionale, all’ingresso del paese.

Stando ad una prima ricostruzione dei fatti, ad agire sono state due o tre persone scese da una Fiat Uno posteggiata in una traversa adiacente l’esercizio commerciale; uno solo dei rapinatori è entrato all’interno mentre l’altro è rimasto fuori a fare da palo. Sono in corso le indagini per stabilire se sull’autovettura ci fosse pure un terzo complice ad attendere gli altri e a ripartire dopo il colpo.

Il malvivente, senza dare adito a sospetti, una volta all’interno del locale ha chiesto alla titolare Roberta Nasso di visionare dei gioielli con la scusa di dover fare un regalo. Poco dopo, però, ha urlato «Questa è una rapina» ed estratto una pistola. Nella gioielleria si trovava anche la madre della titolare: le grida di allarme delle due donne e la confusione creatasi saranno state la variabile non prevista dal rapinatore che lo ha indotto a desistere e darsi alla fuga.

La gioielleria è infatti posizionata su una via molto frequentata, con altri esercizi commerciali adiacenti: le grida delle due donne non potevano rimanere inascoltate. Mai però avrebbero immaginato i malviventi che quelle grida sarebbero state sentite dagli agenti della volante del Commissariato, impegnati nel servizio di controllo del territorio predisposto dal neo dirigente Valerio Bologna e intervenuti in tempo reale.

Acquisite rapidamente le prime notizie, gli agenti si sono messi tracce dei rapinatori che nel frattempo si erano dati alla fuga a bordo dell’autovettura. La tempestività dell’intervento ha consentito agli agenti di individuare proprio nella Fiat Uno, allontanatasi in direzione del Liceo artistico, il mezzo da bloccare. Breve inseguimento e l’auto veniva raggiunta: degli occupanti veniva arrestato D.F., 29 anni, di nazionalità italiana, ritenuto dagli inquirenti tra gli artefici della tentata rapina; gli altri si erano già dileguati per le vie del paese.

Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato condotto in carcere a Palmi, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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