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Inchiesta "Gotha", al via udienza preliminare

tribunale generico

E' iniziata all'aula bunker di Reggio Calabria l'udienza preliminare scaturita dall' inchiesta 'Gotha', coordinata dal Procuratore della Dda, Federico Cafiero de Raho a carico di 71 persone accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa, concorso esterno, favoreggiamento e violazione della legge Anselmi sulle società segrete. Tra le persone coinvolte nell'inchiesta c'é il senatore Antonio Caridi, finito in carcere dopo che nell'agosto scorso Palazzo Madama ha dato l'autorizzazione all'arresto; gli avvocati Giorgio De Stefano e Paolo Romeo; l'ex assessore regionale della Calabria Alberto Sarra; l'ex presidente della Provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa; l'ex magistrato Giuseppe Tuccio; il sacerdote Giuseppe Strangio e la giornalista Teresa Munari. La pubblica accusa, rappresentata in aula dal Procuratore aggiunto Gaetano Paci e dai pm Giuseppe Lombardo, Roberto di Palma, Stefano Musolino, Walter Ignazitto, Luca Miceli e Giulia Pantano, attribuisce agli indagati "una serie indeterminata di delitti, tra i quali numerosi posti in essere contro la persona, il patrimonio, la pubblica amministrazione, l'ordine pubblico, la personalità interna ed internazionale dello Stato, i diritti politici del cittadino, l'amministrazione della giustizia e l'attività giudiziaria, l'economia pubblica, l'industria ed il commercio". La Dda reggina, inoltre, nella richiesta di rinvio a giudizio, sottolinea l'interesse degli indagati, "direttamente o per interposta persona fisica o giuridica, per la gestione o, comunque, il controllo di attività economiche finanziate in tutto o in parte con il prezzo, il prodotto o il profitto di delitti, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici". Viene evidenziata, inoltre, "la capacità degli indagati di infiltrazione nei pubblici poteri, per condizionare, impedire od ostacolare il libero esercizio del voto o procurare voti agli associati, ai concorrenti esterni, ai contigui o ad altri in occasione di consultazioni elettorali, attraverso il capillare controllo dei settori nevralgici presenti nel territorio di competenza, un enorme bacino di voti da canalizzare a favore di esponenti politici compiacenti nell'ambito di un rapporto condizionato dagli accordi stipulati e dai vantaggi promessi o accordati destinato a favorire non solo la singola articolazione territoriale ma il sistema criminale di tipo mafioso nel suo complesso". I pubblici ministeri hanno annunciato la deposizione di ulteriori prove di indagine fornite dalle testimonianze dei collaboratori di giustizia Ivan Belvedere, Antonio Russo, Marcello Fondacaro, Pietro Mesiani Mazzacuva, Vincenzo Cristiano e Cosimo Virgiglio.

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