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Cimitero di auto rubate

Cimitero di auto rubate

Sembra confermato, anche se le indagini vanno avanti nel massimo riserbo, che i due incendi che giovedì e venerdì della scorsa settimana hanno interessato la contrada Ciambra alla periferia sud-est di Gioia Tauro siano di origine dolosa.

Incendi provocati, quasi certamente, dal solito tentativo dei... soliti ignoti di dare fuoco a cataste di pneumatici addossati a breve distanza dai cumuli di rifiuti (nel sito che da anni viene definito ufficialmente il “ghetto degli zingari”) per recuperare fili di rame. Le fiamme, incontrollate, hanno attaccato tonnellate e tonnellate di sacchetti di spazzatura e hanno fatto poi il resto.

I problemi sono noti: aria irrespirabile, pericolo di gravi intossicazioni e tantissime persone che abitano in case sparse nella zona lungo Viale Nenni e sulla strada interpoderale “Fossomastro” in serie difficoltà per più giorni.

Intanto i due incendi sono serviti per portare alla... “luce” numerose autovettura di provenienza furtiva – pare siano quasi cinquanta – nascoste dal folto della vegetazione spontanea che caratterizza la zona e che copriva un folto agrumeto da anni in stato di abbandono.

Sono autovetture rubate in tempi diversi chissà dove, e per le quali sarà veramente difficile arrivare alla identificazione dei proprietari. Finivano lì, alla Ciambra di Gioia Tauro, portate da gente (i sospetti non mancano, anzi sono chiari…) che usava il posto come punto di riferimento per smontarle o per procedere alla restituzione dietro pagamento.

Tutta la vasta area, adesso, è stata posta sotto sequestro con provvedimento, deciso l’altro ieri, della Procura della Repubblica di Palmi. Ora si tenta, con verifiche attente e scrupolose dei Carabinieri, di risalire ai proprietari dei mezzi ritrovati sul posto ormai ridotti a semplici rottami.

Intanto c’è l’altra notizia riguardante quest’ultima brutta storia di contrada Ciambra. Solo due nuclei familiari, in tutto nove persone, hanno accolto le disposizioni dei commissari riguardanti un trasferimento temporaneo al Palasport di Eranova. Tutte le altre hanno ritenuto, malgrado problemi e pericoli, di restare nelle abitazioni dove vive da anni la folta comunità rom.

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