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Gioia Tauro: "Con la birra ma senza vino", i cripto dialoghi tra pusher e clienti e gli stratagemmi per evitare i controlli

Più di 100 episodi documentati e 23 le persone indagate, 11 delle quali colpite da provvedimento restrittivo della libertà personale: sono i risultati contenuti nelle carte della maxi operazione denominata "Smart Delivery", che ha fatto luce sulla piazza di spaccio di Gioia Tauro e sul modus operandi degli addetti" allo spaccio. Tra gli arrestati, gli investigatori hanno ritenuto di particolare rilevanza il ruolo tenuto da tre soggetti i quali, ciascuno nel territorio di specifica competenza, utilizzavano una serie d’espedienti e stratagemmi per evitare gli eventuali controlli delle forze di polizia, ad esempio intestando le schede cellulari a soggetti stranieri o addirittura a persone inesistenti, oppure ancora utilizzando motocicli per potersi agevolmente muovere nella viabilità urbana, cercando così di eludere eventuali pedinamenti.

"Con la birra ma senza vino": i cripto dialoghi

I riscontri obiettivi acquisiti attraverso i servizi d’osservazione, pedinamento e controllo, nonché mediante perquisizioni, sequestri, arresti in flagranza ed attività tecnica, hanno fornito la chiave di lettura per decifrare, inoltre, alcuni dialoghi “criptati”, nei quali gli stupefacenti erano spesso chiamati con nomi di fantasia usando linguaggio convenzionale (“sto arrivando con una birra ma senza vino” … “se vuoi passare una birra te la posso dare” …).

 

 

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