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La Reggina con tre assenze pesanti chiamata a sfidare l’ostico Canicattì

Oltre a Barillà e Rosseti nella lista degli indisponibili si è aggiunto Zucco. Trocini: «Tutti ci si siamo assunti delle responsabilità, è ora che anche i giocatori diano risposte chiare. Avversario da rispettare»

Non sono buone notizie quelle che arrivano dalla vigilia della trasferta contro il Canicattì per la Reggina. Nel match che si giocherà alle ore 14.30 a Ravanusa gli amaranto dovranno fare a meno di Nino Barillà e Lorenzo Rosseti. Due assenze pesanti e non inattese, tenuto conto che per tutta la settimana c’era il sospetto che potessero non farcela. Piove, però, sul bagnato, perché alla lista degli indisponibili si è aggiunto anche Emanuele Zucco. Il centrocampista classe 2004 ha accusato un problema muscolare in settimana. Bruno Trocini confida che la squadra possa trovare ugualmente la forza morale per invertire la rotta. «Abbiamo lavorato tanto - ha dichiarato alla vigilia - ed in silenzio. Mi aspetto una reazione della squadra».

I risultati che non arrivano e il pessimo rendimento casalingo sono dati allarmanti. «Questa - ha spiegato Trocini - è una maglia che pesa. Abbiamo l'obbligo per la città e per il suo blasone calcistico di provare a vincere sempre. Siamo partiti con dieci punti di distacco dalla vetta, quindi provare a vincere ogni partita senza avere le condizioni per farlo era un peso grande e soprattutto in casa ci è mancata un po' di personalità».

Tra i convocati torna Zanchi, che ha recuperato dall’infortunio, e finalmente sarà schierabile Porcino. Su quest’ultimo Trocini non si è sbilanciato sulla posizione in cui sarà utilizzato. «Toti - ha ricordato - è un giocatore di qualità. Ha fatto il terzino, l’esterno di centrocampo e la mezzala. Sa giocare a calcio». Che il suo compito in questa stagione potesse essere difficile era chiaro al tecnico, ma le difficoltà sono andate oltre il previsto. «Abbiamo avuto - ha ricordato - qualsiasi tipo di problematica. Dalle partite ogni tre giorni agli infortuni,agli arbitraggi quantomeno discutibili. C’è comunque un lavoro che che può portare a costruire una squadra importante che, con me o senza di me, potrà portarci ad essere protagonisti assoluti se non quest’anno, l’anno prossimo. Ora tenteremo di arrivare più in alto possibile».

Nel parlare del prossimo avversario l’allenatore ha usato parole di rispetto, ma ha anche lanciato un messaggio ai suoi. «Il Canicattì - ha puntualizzato - è una squadra di categoria che ti lascia poco spazio su un campo in sintetico piuttosto stretto come dimensioni. Vanno rispettati, noi arriviamo alla partita nella maniera giusta. Tutti ci siamo presi delle responsabilità, ora è il momento che anche i giocatori diano risposte chiare».

Il match si gioca con il mercato di Serie D aperto. «Ci saranno - ha anticipato Trocini - dei movimenti in uscita ed in entrata. Sappiamo dove intervenire, anche se il mio primo obiettivo è parlare di campo e fare risultati». Il primo saluto è stato quello di Ricci con cui è arrivata la rescissione consensuale, calciatore dal curriculum importante e che ha finito per trovare poco spazio. «Ha chiesto - ha rivelato il trainer - di andare a giocare, era uno tra i più penalizzati dal fatto che ci fossero quattro under da schierare». Nelle ultime gare la stessa norma ha costretto Trocini a far partire «alla panchina il portiere Martinez. «Miguel - ha puntualizzato - è un titolare ed un leader. Un riferimento per tutti noi, soffre tanto di questa situazione ma questa è la regola di questa categoria che lui ha accettato dal primo giorno. Anche se non scende in campo è un giocatore imprescindibile».

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