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Reggina, prove tecniche di brillante normalità

Dalla manifestazione per il 110° anniversario del club alla vittoria sull’Acireale sono stati giorni di fiduciosa rinascita

Prove di normalità e… Reggina vera. Per molti versi il weekend appena trascorso ha regalato sprazzi di ordinarietà che, in tema amaranto, negli ultimi mesi non sono stati consuetudine. Da sabato sera all’Arena dello Stretto fino alla vittoria con l’Acireale ci sono stati diversi momenti degni di nota e che regalano speranza verso il futuro. Si è quasi avuta l’impressione che i pezzi del vaso, andato in frantumi la scorsa estate, abbiano iniziato a ricomporsi. La strada è ancora lunga ed in salita, ma la sensazione è che la marcia inizi essere più decisa. La manifestazione della Curva Sud per celebrare il centodecimo anniversario dalla fondazione della Reggina è stato qualcosa di straordinario e ha dato dimostrazione visiva di ciò di cui la tifoseria amaranto è capace. Nulla di nuovo sotto il cielo di Reggio Calabria, dove il sostegno della tifoseria, pur senza i numeri straripanti dei tempi migliori, è una certezza.
Ma l’inesauribile amore dei tifosi amaranto è.. normalità.. Un sentimento che in questo momento è anche seguire da vicino chi rappresenta la propria città, in attesa che si concretizzi ciò che desiderano. Lo hanno ribadito con uno striscione esposto durante la gara con l’Acireale. "2024: l'obiettivo – si è letto nel messaggio apparso in Curva Sud – è sempre quello d'inizio stagione... marchio, titolo, identità e tradizione".
I cinque successi consecutivi non cancellano il ritardo dalla vetta accumulato nella prima parte di stagione per svariati motivi, ma sono il segno che forse il vento è cambiato. Gli uomini di Trocini domenica hanno battuto nettamente un avversario di buon livello come l’Acireale. All’orizzonte ci sono nuovi banchi di prova. La Reggina dovrà fare i conti con qualche assenza legata ad infortuni e squalifiche. Come ad esempio quella di Nino Barillà, diffidato ed ammonito. Salterà la sfida con il San Luca, dopo aver trascinato i compagni contro i granata. Sostituirlo non sarà facile in una squadra in cui è esponente primario di uno dei tratti predominanti del gruppo: la “regginità” dei protagonisti. Sono, infatti, tanti i calciatori di Reggio Calabria.
Uno di loro è Domenico Girasole. Il suo gol di domenica è stato una liberazione, dopo averlo sfiorato tante volte. Ma dietro quella realizzazione ci sono dei significati che vanno oltre la rete. Non solo perché per un reggino fare gol al Granillo è sempre un’emozione particolare, ma per la commozione che ha accompagnato l’esultanza di chi ha subito pensato di aver realizzato il sogno del padre, recentemente scomparso e che sperava di poter vedere il figlio con addosso quella maglia amaranto tanto amata in famiglia. Lacrime che si sono riviste nelle interviste post-partita e che nascono dalla capacità del calcio di regalare emozioni particolari in realtà in cui squadra e territorio sono legati a doppio filo. Come lo sono Reggio Calabria e la Reggina. E i prossimi mesi aiuteranno a capire quanto questa La Fenice Amaranto stia diventando Reggina e viaggiando verso quella normalità che inizia ad intravedersi.

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