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Una Reggina in fiducia sfida il Siracusa, oggi il big match. Le probabili formazioni

Folta delegazione di tifosi amaranto che credono nel blitz. Il tecnico Trocini: «C’è ottimismo perché stiamo bene, serve più incisività nel passaggio decisivo»

È il giorno del big-match Siracusa-Reggina. Appuntamento alle 14.30. Gli amaranto vogliono dare seguito alle ultime prestazioni che hanno fruttato, cinque successi e un pareggio. La squadra è in salute, anche se contro gli aretusei non sarà un impegno agevole. Sugli spalti è previsto il pubblico delle grandi occasioni. Arriveranno tifosi anche dalla Calabria.
Trocini, come di consueto, ha incontrato i giornalisti nella sala stampa del Sant’Agata, chiedendo ai suoi ragazzi una prova di carattere: «Troveremo - ha esordito - un avversario agguerrito che non ha sbagliato praticamente nulla. Il rendimento dei biancazzurri è di alto livello e la sconfitta con l’Igea Virtus non cancella quanto di buono è stato compiuto fino adesso. Al di là di tutto, proveremo a centrare un risultato positivo e, in tal senso, rimango fiducioso perché la squadra è in salute. Siamo in crescita come dimostrato nell’ultimo mese e mezzo».


Sulla poca incisività in attacco ha aggiunto: «Serve maggiore cattiveria in zona gol. Sbagliamo, a volte, il passaggio decisivo». Ha poi parlato di Adejo, pronto a scendere in campo: «Daniel è un professionista serio che non ha mai smesso di lavorare. E’ disponibile e potrebbe anche partire dall’inizio». Sull’undici da opporre agli aretusei: «Porcino si è ripreso. Potrei annunciare la formazione. Preferisco comunque non sbilanciarmi visto che ci ascoltano anche gli altri. Mancheranno Mungo, Renelus e Rosseti. Zanchi, invece, sta meglio e pure Dervishi è sulla via del recupero. Farò le mie valutazioni tenendo anche conto degli under da schierare». In porta toccherà nuovamente a Martinez, oppure riproporrà Velcea? «Comprendo la delusione di chi resta fuori, ma le regole mi costringono a compiere scelte dolorose». Arriva la domanda su Bolzicco, reduce da un periodo poco brillante: «Tommy è bravo nel creare spazi. Attacca la palla e per noi è un elemento prezioso. Si deve ambientare e gradualmente ha cominciato a conoscere la nostra lingua. Quando guidavo il Rende avevo Goretta che proveniva anche lui dall’estero. Chiuse la prima stagione siglando cinque gol, mentre l’anno successivo ne realizzò venti, a conferma che ai calciatori stranieri è necessario dare il tempo di adattarsi». Ipotesi “falso nove”? Trocini sembra stuzzicato dall’idea: «In quel ruolo abbiamo Marras, Lika, Provazza e Perri che sanno attaccare la profondità. Può essere una soluzione».
Il tecnico ha toccato l’argomento tifosi: «Saranno numerosi. Contro il San Luca erano in tanti e non posso che ringraziarli per il contributo che stanno portando. Per raggiungere determinati obiettivi non possiamo rinunciare al loro sostegno». Si è congedato tracciando un primo bilancio sulla sua permanenza in riva allo Stretto: «Ammetto che i mesi trascorsi sono stati complicati a causa della mancata preparazione. Peccato per i punti persi a cavallo tra settembre e ottobre. Nonostante le difficoltà, mi ritengo soddisfatto perché alleno un club prestigioso. Reggio è una città stupenda che, peraltro, già conoscevo».

 

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