Un attore talentuoso e geniale. Figlio d’una terra che alla settima arte, così come alla letteratura, alla poesia e alla pittura, ha regalato personaggi strepitosi. Alessio Praticò, reggino d’origine ha vinto il premio come miglior attore al Festival “Inventa un film” che si tiene ogni anno a Lenola. Praticò è stato il protagonista di un “corto” - “La mia escort” - del regista Alessandro Porzio. Il cortometraggio ha vinto pure i premi come miglior regia e come miglior attrice con Angela Curri.
L’attore calabrese, che ha in tasca una laurea in architettura conseguita alla “Mediterranea” di Reggio, è visceralmente legato ai luoghi d’origine e l’abbiamo incontrato nel capoluogo bruzio dove era in giro per il centro storico ad ammirare antichi palazzi patrizi e chiese secolari.
«L’amore per la Calabria» afferma il pluripremiato artista « è profondissimo e finalmente, adesso, sono rientrato e starò per diverse settimane a godermi le energie di questa terra. Per me è sempre un luogo dove ricaricare le batterie e prepararsi all’anno che verrà».
Praticò che riceverà a Palmi il 12 agosto prossimo il Premio “Diritto, cultura e informazione” del Consiglio dell’Ordine degli avvocati, ha appena finito di girare una serie internazionale sulla costiera amalfitana e un’altra serie per Rai Due nel Trevigiano.
«Usciranno in autunno. La situazione per il mondo dello spettacolo e, in particolare, il cinema è difficile ci sono ancora i fondi bloccati e si spera che dopo l’estate possa ripartire tutto».
L’attore ha interpretato in questi anni decine di personaggi ma quello al quale è rimasto profondamente legato è il filosofo milanese degli anni Venti Remo Cantoni. «Fu il mio primo impegno in un lungometraggio, assunto subito dopo essermi diplomato alla scuola di Genova. Dovetti imparare la cadenza milanese, fu un’esperienza indimenticabile».
Ma qual è il legame letterario invece di Praticò con la Calabria.
«In Calabria ci sono autori portentosi ai quali tutti dovremmo attingere di più: penso a Tommaso Campanella, ma pure a Saverio Strati,Corrado Alvaro, Leonida Répaci. Vorrei che con le loro opere si facesse di più e, purtroppo, non sempre accade.»
La carriera dell’architetto prestato alla “settima arte” è davvero significativa: nel 2018 è stato uno dei protagonisti della serie “Il cacciatore”, per la regia di Stefano Lodovichi e Davide Marengo, nel ruolo di Enzo Salvatore Brusc. Lo stesso anno ha interpretato il ruolo di Salvo, uno dei protagonisti della serie “Il miracolo” di Niccolò Ammaniti, con la regia di Francesco Munzi, Lucio Pellegrini e dello stesso Ammaniti. Successivamente ha recitato nella serie “Trust” del premio Oscar Danny Boyle che narra la storia del rapimento di John Paul Getty III.
Nel 2019 è stato al cinema nel film “Lo spietato” di Renato De Maria accanto a Riccardo Scamarcio e ne “Il traditore” di Marco Bellocchio, con Pierfrancesco Favino.
Nel 2022 è stato tra i protagonisti della serie “Blocco 181” con la regia di Giuseppe Capotondi, Matteo Bonifazio e Ciro Visco. Sempre nel 2022 lo troviamo nella quarta stagione della serie cult “Boris”, diretta da Giacomo Ciarrapico e Luca Vendruscolo. Nello stesso anno è l'antagonista di Alessandro Gassman nel film “Il mio nome è vendetta”. Nel gennaio del 2023 lo troviamo nella serie “Il nostro generale”, con Sergio Castellitto.
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