Santo Stefano contrassegnato dai blitz dei carabinieri che indagano sull’omicidio di Natale a Pesaro, nel quale è stato ucciso il rizziconese Marcello Bruzzese.
E proprio Rizziconi è stata interessata da una parte delle perquisizioni disposte dalla Procura antimafia di Ancona, che coordina l’inchiesta. I militari dell’Arma, secondo quanto appreso, avrebbero fatto irruzione nelle case di diversi esponenti delle famiglie di ’ndrangheta. Perché per gli inquirenti – e questo sembra un fatto per il momento assodato – l’ordine di ammazzare il fratello del collaboratore di giustizia Girolamo Biagio Bruzzese è partito da Rizziconi. Il pentito, infatti, prima di consegnarsi alla stazione dei Carabinieri di Polistena nell’ottobre 2003, cercò di uccidere il boss rizziconese Teodoro “Toro” Crea, del quale per anni era stato il braccio destro.
Nella stessa giornata, intanto, i militari dell’Arma hanno fatto irruzione anche nelle case di 15 calabresi che da tempo vivono a Pesaro. Il motivo è che – stando a quanto trapelato negli ultimi giorni – secondo gli investigatori i killer che hanno ucciso Marcello Bruzzese avevano un basista nella città delle Marche, al quale avrebbero lasciato le pistole dopo l’agguato in via Bovio.
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