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Balneazione, a Reggio ancora dieci punti off limits

Mare inquinato, Reggio maglia nera in Calabria

Sarà l'effetto della primavera, sarà l'uscita dal letargo, sarà quel che sarà, ma c'è sempre un momento dell'anno in cui ci si ricorda dei problemi della depurazione e del mare inquinato. Ecco, quel momento è arrivato anche quest'anno. E come sempre ben poco (o forse nulla) è stato fatto per tempo.

In chiave prettamente reggina torna sulla questione l'europarlamentare Laura Ferrara del Movimento 5 Stelle, che sollecita l'intervento dell'Ue. «A Reggio Calabria - rileva Ferrara - in 10 punti permane il divieto di balneazione per il quinto anno consecutivo e si va, quindi, verso il divieto definitivo». Viene definita «preoccupante» la situazione dello stato qualitativo delle acque della città dello Stretto. «Già a maggio 2018 - continua Ferrara - in seguito alla pubblicazione del rapporto Arpacal sulla stato di salute delle acque in Calabria, evidenziavo come sul litorale reggino in 10 punti di rilevamento permanesse un divieto temporaneo di balneazione già dal 19 giugno 2014».

Oggi pochissimo è cambiato: «In seguito agli allarmi che avevo lanciato lo scorso anno sulla preoccupante situazione di Reggio - incalza l'eurodeputata - non risulta che l'amministrazione comunale abbia individuato le cause dell'inquinamento in quei particolari punti e, conseguentemente, in sinergia con la Regione, adottato delle misure per superare le criticità e scongiurare che il divieto di balneazione diventi permanente».

I siti tuttora non balneabili, come riportato dal portale acque del Ministero della Salute, sono Pellaro - Lume, Lido Comunale Villa Zerbi, Circolo Nautico, Lido Comunale Pontile N, Circolo Velico, Gallico - Limoneto, Lido Comunale Pontile S, Pentimele, 500 M N Tott. Annunziata, Gallico - Lido Mimmo.

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