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Omidicio la notte di Natale a Palmi, chiesto il carcere a vita per uno degli imputati

Tribunale di Reggio Calabria

La Procura antimafia di Reggio Calabria ha chiesto l'ergastolo per Alfonso Brandimarte, difeso dagli avvocati Domenico Ascrizzi e Valerio Spigarelli, accusato in concorso dell'omicidio di Francesco Bagalà.

La richiesta è stata formulata ieri dal pubblico ministero Francesco Ponzetta alla fine della requisitoria tenuta davanti al gup di Reggio, come riporta la Gazzetta del Sud in edicola. L'intervento del pm si riferisce all'abbreviato, mentre a Palmi sono sotto processo gli altri due imputati nel procedimento, Giuseppe “Nuccio” Brandimarte e Davide Gentile, accusati dell'omicidio avvenuto la notte di natale del 2012.

Il pm nella requisitoria è partito tracciando un quadro della criminalità organizzata di Gioia Tauro, nella quale la famiglia Brandimarte avrebbe imposto la sua presenza anche grazie alle ingenti risorse finanziarie accumulate con il traffico di droga e la contrapposizione con la famiglia Priolo. Una contrapposizione che avrebbe, di fatto, dato riconoscimento criminale ai Brandimarte.

I tre gioiesi sono accusati dell'omicidio compiuto la notte del 25 dicembre 2012, quando un fuoristrada aveva affiancato l'auto del giovane Bagalà posteggiata sotto casa, uccidendolo. Secondo la ricostruzione della Procura antimafia, l'omicidio viene commesso nel pieno della faida tra le famiglie Priolo e Brandimarte, iniziata nell'estate dell'anno prima con l'uccisione di Vincenzo Priolo per mano di Vincenzo Perri, parente dei Brandimarte.

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