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Gioia Tauro, il clan Piromalli e l'imprenditore: chiesti 17 anni di carcere per Alfonso Annunziata

Alcuni dei beni confiscati all'imprenditore

Non ci sarebbe stato l'impero di Alfonso Annunziata senza l'appoggio del clan Piromalli. Ne è convinto il pubblico ministero Roberto Di Palma che, nella giornata di ieri, ha chiesto 17 anni di carcere per il famoso imprenditore di San Giuseppe Vesuviano, ma da decenni trapiantato a Gioia Tauro.

Una richiesta pesante, quella del rappresentante della Procura antimafia di Reggio Calabria, che è comunque la fisiologica conseguenza della ricostruzione effettuata durante la lunga requisitoria, come riporta la Gazzetta del Sud in edicola.

Di Palma, inoltre, ha chiesto la condanna degli altri imputati finiti nell'inchiesta “Bucefalo”, tutti parenti di Alfonso Annunziata: 3 anni per Domenica Epifanio, Valeria Annunziata 4 anni, Rosa Anna Annunziata 3 anni, Marzia Annunziata 3 anni, Carmelo Ambesi 3 anni, Fioravante Annunziata 5 anni, Claudio Pontoriero 5 anni, Roberta Bravetti 5 anni, Andrea Bravetti 3 anni.

Secondo la tesi prospettata dagli inquirenti, dalle indagini sarebbe emersa l'esistenza «di un indissolubile rapporto di sinergia economico-criminale» tra l'imprenditore e la cosca Piromalli.

 

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