«Le fiamme sono un qualcosa di tremendo. Ancora più tremendo del sapere chi è che te le ha accese. Vedere la faccia di un ex marito, cioè dell’uomo con il quale sono stata per più di vent'anni, darmi fuoco per ben due volte, è una cosa che veramente non mi sarei mai aspettata nella vita».
Lo ha detto Maria Antonietta Rositani, la donna cui il marito diede fuoco a Reggio Calabria, in un’intervista alla trasmissione di RaiTre «Chi l’ha visto?» dall’ospedale dove si trova ricoverata.
Ad aggredirla, il 12 marzo scorso, è stato il marito, Ciro Russo. La donna che era a bordo della sua auto, dopo l'aggressione, tentò di sfuggire ma andò a finire contro un muro. Quella mattina Russo era evaso dai domiciliari a Ercolano (Napoli) ed aveva guidato per 500 chilometri per raggiungere la vittima con cui si contendeva l’affido del figlio.
Ed era stato proprio in una strada trafficata di Reggio Calabria, dopo che la donna aveva accompagnato il loro figlio a scuola, che Russo aveva aperto lo sportello della macchina, gettato il liquido infiammabile e le aveva dato fuoco gridando «muori». Russo venne catturato a Reggio Calabria dopo una fuga durata 24 ore.
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