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Le mani delle cosche Pesce e Molè sul porto di Gioia Tauro, il pm chiede 160 anni di carcere - Nomi

Cresce l'attesa per la sentenza che, giovedì prossimo, verrà emessa dal Tribunale di Palmi. Alla sbarra 36 imputati rimasti coinvolti nel processo “Porto franco”, maxioperazione della Dda di Reggio Calabria contro le cosche Pesce e Molè.

Il collegio, riporta la Gazzetta del Sud in edicola, dovrà valutare la richiesta formulata dal pubblico ministero Giulia Pantano che nella sua requisitoria ha chiesto 160 anni di carcere nei confronti di 24 imputati, due assoluzioni e non doversi procedere nei confronti di 10 imputati per prescrizione dei reati contestati.

Queste le richieste di condanne della Distrettuale antimafia di Reggio Calabria: Francesco Pesce 6 anni di reclusione, Domenico Sibio 12 anni, Giuseppe Comandè 12 anni, Domenico Franco 16 anni, Francesco Rachele 15 anni, Nicola Filardo 12 anni, Amelia Bonarrigo 6 anni, Giuseppe Zungri 6 anni, Teodoro Aversa 4 anni 8 mesi, Michele Molè 2 anni 3 mesi, Giuseppe Chindamo 7 anni 6 mesi, Teodoro D'Agostino 6 anni, Angelo Ferraro 7 anni, Salvatore Di Bartolo 7 anni, Francesco Gaetano 7 anni e sei mesi, Domenico Corrao 8 anni, Giuseppe Rizzo 6 anni, Laura Speranza 2 anni e tre mesi, Giuseppe Galizia 3 anni, Michele Gallo 3, Diego Giovinazzo 4 anni, Domenico Valerioti 3 anni e tre mesi, Danilo Maio 3 anni, Salvatore Spina 1 anno e tre mesi.

L'assoluzione è stata richiesta per gli imputati Raffaele Rizzo e Domenico Luccisano. Per Nicola Rachieli, Natale Calabrese, Carmelo Punteri, Felicia Crisafulli, Renato Giacobbe, Mario Antonino Rao, Antonio Messina, Pasquale Figliuzzi, Bruno Comandè, Giovanni Ventre, la Procura ha chiesto l'esclusione dell'aggravante mafiosa e, quindi, non doversi procedere per la prescrizione degli altri reati contestati.

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